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Ucraini alle urne per le presidenziali

Si vota anche in Italia a Roma, Napoli e Milano. Affluenza a rischio per burocrazia e confusione Roma – 15 gennaio 2010 – Domenica prossima i cittadini ucraini voteranno per eleggere il loro nuovo Presidente.

La scelta è più che vasta, con diciotto candidati alla guida della bellissima e fertile Ucraina. Tanti di loro sono destinati a fallire in partenza, però candidarsi è il modo migliore per farsi pubblicità nel mondo della politica.
 
Come per gli anni passati, i cittadini ucraini in Italia (almeno 200mila persone) potranno votare nelle tre rappresentanze consolari a Milano, Napoli e Roma.

– seggio elettorale all’estero n° 34 presso la Sezione Consolare dell’Ambasciata d’Ucraina in Italia (00141 Roma, Via Monte Pramaggiore, 13),

– seggio elettorale all’estero n° 35 presso il Consolato Generale d’Ucraina a Milano (20156 Milano, Via Ludovico di Breme, 11)

– seggio elettorale all’estero n° 36 presso il Consolato Generale d’Ucraina a Napoli (80143 Napoli, Via G.Porzio, 4, Centro Direzionale, isola В3).

Le urne saranno aperte ininterrottamente dalle 08.00 fino alle 20:00 del 17 gennaio. L’importante è portare con sé un documento di identità valido e anche qualcosa che confermi che si risiede in Italia, ma la Commissione Elettorale Centrale ancora non ha spiegato in cosa dovrebbe consistere questa “conferma”, creando molta confusione.

I giochi, comunque, non si chiuderanno il 17 gennaio. L’Ucraina si sta infatti già preparando per il ballottaggio.

Negli scorsi anni, per votare all’estero, gli immigrati ucraini dovevano presentarsi di persona nelle rappresentanze diplomatiche per essere inseriti nel registro consolare e chiedere l’introduzione del loro nome negli elenchi elettorali. Una procedura che li costringeva a fare un secondo viaggio al consolato il giorno delle elezioni.

Quest’anno per la Corte costituzionale ucraina ha giudicato incostituzionali alcuni paragrafi della “Legge per le votazioni presidenziali”, tra i quali anche l’obbligo di pre-registrarsi nell’elenco consolare per poter accedere alle urne. Ora è possibile quindi registrarsi anche lo stesso giorno delle elezioni.

Purtroppo questa novità è stata comunicata in ritardo dalla Centrale Commissione Elettorale, quando molti avevano già fatto il primo viaggio per registrarsi. Molti altri, scoraggiati dalla burocrazia, preferiscono rinunciare  a un diritto costituzionale e sperare che vincerà il loro candidato preferito.

La bassa affluenza alle urne non stimola i politici in Ucraina a considerare gli ucraini all’estero come loro elettorato, perciò i partiti non si accollano l’onere di rappresentare i loro interessi. Peccato, perché hanno lasciato il Paese almeno cinque milioni di persone e il loro futuro non è regolato giuridicamente: mancano diversi accordi bilaterali, non è chiara la situazione cosa li aspetta dopo essere tornati nella patria.

Fino ad oggi all’estero non si è svolta nessuna campagna preelettorale. Gli ucraini all’estero si appoggiano nella loro scelta alla memoria di quando vivevano ancora in patria, ai consigli dei parenti o all’informazione presa dal giornali per gli ucraini in Italia, come “Gazeta ukrainska”.

Marianna Soronevych

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