Le stime sull’impatto della crisi sugli immigrati. Loy: “Più tempo per cercare lavoro”
Roma – 20 maggio 2009 – Tra mancate assunzioni e posti di lavoro persi, la crisi economica colpirà più di 142mila immigrati, il 7,5% dell’intera forza lavoro straniera. Di questi, oltre 87mila risiedono al Nord (il 7,2% del totale della forza lavoro straniera residente al Nord), 44mila al Centro (il 9% del totale della forza lavoro residente in questa area) e 11mila nel Mezzogiorno (il 5,3% del totale della forza lavoro residente nell’area).
Lo dice un’elaborazione presentata ieri dalla Uil che ha incrociato le stime sulla nuove assunzioni previste per il 2009 da Unioncamere e Ministero del Welfare, i cittadini stranieri in cerca di occupazione al 1 gennaio 2009 e la percentuale di diminuzione dell’occupazione complessiva stimata dall’Eurostat per il 2009 nel nostro Paese.
Il sindacato stima che nel 2009 saranno quasi 58mila i lavoratori stranieri assunti, a fronte dei 220mila del 2008, di questi 34mila saranno assunti al Nord (151mila nel 2008), 13mila nelle Regioni Centrali (48mila nel 2008) e 11mila nel Mezzogiorno (21mila nel 2008). Considerando, quindi, che al 1 gennaio 2009, le persone in cerca di occupazione non italiane erano quasi 162mila, la differenza tra questi cittadini e le stime sulle nuove assunzioni, ci dice che sono circa 104mila i cittadini stranieri a rischio di disagio lavorativo, cui si aggiungono 38mila lavoratori stranieri che, a causa della crisi, potrebbero perdere, come molti colleghi italiani, il posto di lavoro.
A fronte di queste previsioni, la Uil chiede di tutelare i lavoratori stranieri, anche prolungando il periodo in cui possono trattenersi in Italia chi non ha più un posto di lavoro. Il rischio è infatti che la crisi li colpisca più duramente degli italiani, dal momento che la legge subordina il soggiorno in Italia alla sussistenza di un posto di lavoro.
"L’attuale momento di crisi – sottolinea il segretario confederale della Uil Guglielmo Loy – rischia di cambiare profondamente il nostro mercato del lavoro. Per questo servono misure eccezionali per tutelare i livelli occupazionali".
"Se per un lavoratore italiano – sottolinea Loy – la perdita del posto di lavoro e’ un dramma, per un lavoratore immigrato, e la sua famiglia, significa il rischio di perdere il diritto a rimanere nel nostro Paese. La Uil ha da tempo proposto un uso più efficace degli ammortizzatori sociali anche per gli immigrati, con la possibilità che il periodo per ricercare un nuovo lavoro, e quindi la possibilità di vedere rinnovato il permesso di soggiorno, inizi solo al termine della durata dell’indennità di disoccupazione".
EP