L’Alto Commissario Guterres alla conferenza di Ginevra: “I rifugiati non sono una minaccia alla sicurezza, ma le prime vittime dell’insicurezza. Crisi politiche e depressione economica rendono più difficile proteggerli”
Roma – 7 dicembre 2011 – “Politici populisti ed esponenti irresponsabili dei media sfruttano timore e insicurezza per additare gli stranieri come capro espiatorio, per cercare di imporre l’adozione di politiche restrittive e per diffondere sentimenti razzisti e xenofobi. I rifugiati non sono una minaccia alla sicurezza, ma le prime vittime dell’insicurezza”.
È la denuncia dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati Antonio Guterres, che ha aperto oggi a Ginevra la più imponente conferenza sui rifugiati organizzata nei 60 anni di storia dell’Unhcr. Davanti ai rappresentanti di quasi 150 Paesi, Guterres ha detto che il succedersi di crisi politiche e la depressione economica globale stanno contribuendo a creare un ambiente notevolmente più arduo per la protezione delle persone costrette ad abbandonare le proprie case.
L’Alto Commissario ha elencato quattro criticità nella protezione dei rifugiati: il fallimento degli Stati nell’onorare gli obblighi che derivano loro dalla Convenzione di Ginevra; oneri eccessivi per i paesi in via di sviluppo, che accolgono l’80% dei rifugiati di tutto il mondo; i milioni di rifugiati che per lungo tempo restano bloccati in tale condizione; gli effetti di fattori come la crescita della popolazione, l’insicurezza relativa a cibo e acqua, che rendono ancora più complessa la situazione.
Guterres ha poi ricordato che un numero sempre crescente di persone viene sradicato a causa di catastrofi naturali o non riesce più a sostentarsi per la desertificazione. E i mutamenti del clima adesso vengono riconosciuti come il fattore chiave per l’accelerazione di tutti gli altri fattori che innescano gli spostamenti forzati di popolazione.
“Queste persone – ha spiegato – non possono considerarsi migranti in senso stretto, poiché non si spostano volontariamente. Ma in quanto migranti forzati che non rientrano neppure nel regime di protezione dei rifugiati, vengono a trovarsi in un vuoto giuridico. Così, mentre la natura degli spostamenti forzati si evolve rapidamente, la risposta della comunità internazionale non riesce a tenerne il passo”.
L’Alto Commissario ha poi esortato gli stati a considerare le modalità per rafforzare i propri meccanismi di protezione in favore di migranti forzati e apolidi. E ha annunciato l’impegno da parte dell’UNHCR a fare di più per contrastare la violenza basata sul genere, con un’attenzione particolare alle donne e alle ragazze che rientrano nella competenza dell’Agenzia.
“Quello che chiedo oggi non è una nuova convenzione, non è l’estensione del mandato per l’UNHCR” ha concluso Guterres. “Quello che chiedo a tutti noi è di assumere la responsabilità dei nostri doveri condivisi. Di aprire la strada a risposte innovative che contribuiranno a proteggere le persone bisognose, a promuovere la coesione sociale all’interno della società e a rafforzare la pace e la sicurezza a livello globale”.