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Veneto: aperte le iscrizioni all’albo delle badanti

Sarà a diposizione delle famiglie. Una rete di sportelli per far incontrare domanda e offerta

Roma – 1 febbraio 2010  – Un elenco di badanti qualificate, "garantite" dalla Regione, e una rete di sportelli dove far incontrare lavoratrici e famiglie. Sono i due ingredienti della ricetta scelta dal Veneto per supportare il welfare privato.

Da venerdì scorso, sono aperte le iscrizioni al "Registro pubblico regionale degli assistenti familiari", aperto a cittadini italiani e stranieri in regola col permesso di soggiorno (anche se è in fase di rilascio o di rinnovo). Tra i requisiti: la maggiore età, una fedina penale punita e una conoscenza sufficiente della lingua italiana.

È inoltre importante avere un diploma, una qualifica professionale o una laurea attinente ai servizi socio sanitari, titoli che possono essere stati conseguiti anche all’estero. Chi non li ha, deve  dimostrare di avere comunque fatto esperienza sul campo, lavorando come assistente familiare almeno per un anno.

Il "Registro degli assistenti familiari" diventerà una sorta di serbatoio dal quale potranno attingere le famiglie che hanno bisogno di una badante e non vogliono correre il rischio di affidare i propri cari a lavoratrici non qualificate. Ad aiutarle nella scelta e a supportarle nella stipula e nella gestione del rapporto di lavoro ci penserà una rete di sportelli gestiti da soggetti pubblici e privati.

"Questa iniziativa servirà a mettere ordine in una situazione ingarbugliata dove finora ci si è basati sul passaparola e sulla diffusione del lavoro sommerso" commenta l’Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi. "Le famiglie venete potranno contare su interlocutori  garantiti dalla Regione che daranno indicazioni sicure sui rapporti di collaborazione familiare instaurati".

I moduli e le istruzioni per l’iscrizione al"Registro regionale degli assistenti familiari" e alla "Rete degli Sportelli di assistenza familiare"

Elvio Pasca

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