Bruxelles chiede ai consolati procedure veloci per l’esame delle domande e l’ok agli ingressi. Malmström: “Agevolare le occasioni di viaggio per i viaggiatori in regola, che non costituiscono un rischio per la sicurezza, permettendo loro di visitare l’Europa, non può che rafforzare la nostra posizione”
Roma – 9 novembre 2012 – In una comunicazione strategica adottata mercoledì scorso la Commissione Europea esamina come l’attuazione e lo sviluppo della politica comune in tema di visti potrebbe agevolare la crescita nell’UE offrendo maggiori occasioni di viaggio a cittadini stranieri intenzionati a visitare l’Unione.
L’anno scorso i Paesi dell’Unione europea hanno rilasciato oltre 12,5 milioni di visti per soggiorni brevi (visti schengen) a cittadini di Paesi Terzi. L’Italia da sola ne rilasciati quasi 1,5 milioni, piazzandosi al terzo posto nell’Ue dopo Francia (1,9 milioni) e Germania (1,6).
Il totale di 18,8 milioni di posti di lavoro nel 2011 rende il turismo una delle principali fonti di occupazione nell’Unione europea ed un importantissimo motore di crescita economica e sviluppo. Gli importi spesi da stranieri in visita nel 2011 sono stati pari a 330,44 miliardi di euro. Secondo stime recenti, sottolinea una nota di Bruxelles, tali cifre sono verosimilmente destinate ad aumentare, raggiungendo i 20,4 milioni di posti di lavoro e 427,31 miliardi di EUR nel 2022.
Se utilizzate appieno, le norme attuali in fatto di visti potrebbero garantire che l’UE rimanga una destinazione ambita per un maggior numero di turisti e cittadini di paesi terzi, dando al contempo impulso all’attività economica e alla creazione di posti di lavoro nell’Unione. Il turismo ha infatti ripercussioni di rilievo sull’economia nel suo complesso grazie alle spese per soggiorno, cibo e bevande, trasporto, intrattenimento, shopping ecc.
“Nell’attuale stato di flessione economica dovremmo sforzarci di aumentare i flussi turistici verso l’Europa pur continuando a garantire la sicurezza dei nostri confini”, ha dichiarato Cecilia Malmström, commissaria per gli affari interni. “Agevolare le occasioni di viaggio per i viaggiatori in regola, che non costituiscono un rischio per la sicurezza, permettendo loro di visitare l’Europa, non può che rafforzare la nostra posizione di prima destinazione turistica al mondo, un successo altamente desiderabile per la nostra economia”.
Il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani ha dichiarato: “Ho sempre considerato con grande attenzione turismo e agevolazione degli spostamenti. Provo grande soddisfazione a vedere che l’eccellente collaborazione tra i servizi diretti dalla commissaria Malmström e quelli alle mie dipendenze sta dando frutti. Considero questa comunicazione una pietra miliare in quanto la Commissione riconosce ufficialmente l’importanza di tenere conto di considerazioni economiche nel prendere decisioni relative alla politica dei visti”.
Le statistiche indicano che il numero di visti rilasciati è aumentato notevolmente negli ultimi anni e che le richieste di visto respinte restano limitate. Nel 2011 sono stati rilasciati circa 460 000 visti per l’area Schengen in India; nel 2007 erano stati 340 000. Anche il numero di visti rilasciati in Cina denota un aumento significativo: da 560 000 visti nel 2008 a 1 026 000 nel 2011. In Russia sono stati rilasciati nel 2011 circa 5 152 000 visti, rispetto ai 3 500 000 del 2007.
Si potrebbe fare ancora di più per aumentare i flussi turistici provenienti da paesi che mostrano un elevato potenziale di richiesta turistica abbinato ad un potere d’acquisto in crescita.
Molto si può già ottenere anche con le norme in vigore in fatto di visti e si possono superare molti ostacoli se i consolati degli Stati membri applicheranno correttamente il Codice dei visti. In particolare i consolati dovrebbero attenersi al termine di 15 giorni per concedere un appuntamento e all’identica scadenza per decidere in merito alla richiesta di visto, provvedere alla disponibilità di moduli di richiesta nella lingua del paese ospitante e considerare la possibilità di rilasciare visti per ingressi multipli.
In una prospettiva a lungo termine si potrebbero inoltre contemplare modifiche alle attuali norme relative ai visti, tra le quali la Commissione indica:
– accelerare e abbreviare le procedure (riesaminare ogni fase della procedura, compresa la presentazione della richiesta di visto da parte di intermediari o agenzie di viaggio, nonché consulenze preventive);
– precisare come individuare il consolato competente a trattare la richiesta di visto;
– semplificare i moduli di richiesta;
– semplificare o chiarire le prescrizioni relative ai documenti da presentare;
– precisare le norme relative all’esenzione dai diritti per il trattamento delle domande;
– chiarire le norme relative al rilascio di visti per ingressi multipli;
– migliorare l’organizzazione dei consolati e la collaborazione tra gli stessi, ad esempio mediante revisione del quadro normativo che regolamenta i Centri comuni per la presentazione delle domande, agevolando la costituzione di tali centri e il loro funzionamento;