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Visti. Tajani e Malmström: “Troppo difficile entrare nell’Ue”

I due commissari europei: “Lunghe attese, documenti inutili e  scarsa copertura consolare scoraggiano i potenziali turisti. Servono più tecnologia e visti multipli o validi per più di 90 giorni”

Roma – 5 settembre 2013 – “La semplificazione dei visti è un elemento di vitale importanza che permetterà all'Ue di sfruttare al meglio il suo enorme potenziale artistico, culturale e turistico”.

Lo scrivono oggi il Vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani e il commissario agli Affari Interni Cecilia Malmström in una lettera al Corriere della Sera. Riflettendo su quanto conviene all’Europa non ostacolare chi viaggia in Europa per turismo, che è “uno strumento di crescita e di benessere economico”, ma anche per commercio, cultura, sport o ragioni familiari.

“Nel 2011 – spiegano – i turisti in provenienza da Paesi terzi hanno speso circa 400 miliardi di euro nell'Ue. Si stima che questa cifra possa raggiungere i 500 miliardi entro il 2020 se sapremo puntare su mercati a forte crescita, economie emergenti quali America latina, Cina, India o Russia, con popolazioni che hanno potere di acquisto e voglia di scoprire l'Europa”.

”I nuovi turisti potenziali sono spesso scoraggiati da eccessi di burocrazia e difficoltà pratiche, in particolare dalla lunghezza e complessità delle procedure per i visti” sottolineano Tajani e Malmström, citando le lunghe attese per un appuntamento nei consolati, e la complessità dei documenti da presentare con le relative traduzioni.  Dover fare centinaia di chilometri per raggiungere il consolato, a causa di una scarsa copertura del territorio, è un ulteriore deterrente.

È per questo motivo che lo scorso novembre la Commissione europea ha annunciato una nuova politica dei visti.

Prevede, segnalano i due commissari, “facilitazioni obbligatorie per chi si reca frequentemente nel territorio dell'Ue, quali il rilascio automatico di un visto multiplo” e “un maggiore ricorso alle tecnologie telematiche” che semplificherà il rilascio del visto, eliminando passaggi burocratici non indispensabili e utilizzando meglio il personale. Tra le novità, “anche un'autorizzazione di soggiorno nell'area Schengen che vada oltre gli attuali 90 giorni”.

Il banco di prova delle nuove regole potranno essere i prossimi grandi eventi, in grado di attirare tantissime persone dall’estero.  “L'Expo di Milano nel 2015, o il Campionato europeo di calcio 2016 in Francia possono essere l'occasione per milioni di nuovi viaggiatori per visitare l'Europa. Facilitare l'ottenimento dei visti – concludono  Tajani e Malmström  – può essere un fattore importante per il successo di questi eventi”.
 

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