Sarà la base del nuovo permesso a punti. Sacconi e Maroni giudicheranno buoni e cattivi Roma – 22 dicembre 2009 – All’inizio del prossimo anno per gli stranieri in Italia arriverà l’ "accordo di integrazione", tassello della nuova legge sulla sicurezza rimasto finora sulla carta.
Ieri il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi ha annunciato a Vicenza che presenterà l’accordo a gennaio insieme al ministro dell’Interno Roberto Maroni. ”Lo stiamo redigendo insieme, è un atto congiunto che realizza il patto con il quale l’immigrato sta nel nostro Paese assumendone doveri e diritti”, ha detto Sacconi, aggiungendo che “una politica di integrazione si sviluppa in un quadro d’ordine”.
La legge sulla sicurezza ha definito l’integrazione come "quel processo finalizzato a promuovere la convivenza dei cittadini italiani e di quelli stranieri, nel rispetto dei valori sanciti dalla Costituzione italiana, con il reciproco impegno a partecipare alla vita economica, sociale e culturale della società"”.
Ha poi stabilito che ogni immigrato, quando chiede il permesso di soggiorno, firmi un “accordo, articolato per crediti, con l’impegno a sottoscrivere specifici obiettivi di integrazione, da conseguire nel periodo di validità del permesso di soggiorno”. In pratica i cittadini stranieri guadagneranno punti man mano che centrano gli obiettivi fissati nell’accordo, mentre li perderanno fino all’azzeramento e alla revoca del permesso di soggiorno ogni volta che dimostrano scarsa integrazione.
È evidente che tutto questo sistema si reggerà sui criteri in base ai quali si verifica l’integrazione. Come si partecipa, concretamente, alla vita economica, economica, sociale e culturale della società? Come si rispettano i valori costituzionali? Una sorta di giudizio universale, una scrematura dei buoni dai cattivi, nelle mani di Maurizio Sacconi e Roberto Maroni.
Elvio Pasca