Roma, 3 luglio 2018 – Un negoziato lungo oltre quattro ore, poi quando si erano ormai fatte le 22, l’annuncio: la frattura è stata sanata, almeno per il momento, e il governo della cancelliera Angela Merkel è salvo. Ad annunciare il buon esito della trattativa è stato il ministro dell’Interno Horst Seehofer, che ai giornalisti ha confermato: “Abbiamo un accordo chiaro su come impedire, in futuro, l’immigrazione clandestina”. E’ la dichiarazione che mette fine al braccio di ferro tra l’uomo forte dei cristiano sociali della Baviera (Csu) e i cristiano democratici (Cdu) della cancelliera. Seehofer resta nell’esecutivo, dunque, dopo ore di alta tensione che hanno minato il governo alle fondamenta. Un’intesa che Angela Merkel ha confermato poco dopo, mostrando una soddisfazione appena accennata. “Dopo giorni difficili e trattative dure, abbiamo raggiunto un buon compromesso”, ha detto, senza fornire troppi dettagli. Il compromesso verte sull’instaurazione di “centri di transito” per migranti alla frontiera tra la Germania e l’Austria. Qui i migranti saranno identificati per stabilire se hanno già chiesto asilo in altri Paesi europei. Una soluzione che permette ai due contendenti di uscire entrambi vincitori dalla contesa. O meglio, non sconfitti. Seehofer avrebbe voluto respingere al confini i migranti già registrati nei Paesi di primo approdo. Al ministro tedesco non era piaciuto il rifiuto del governo italiano di accordi bilaterali in questo senso, negoziati in Europa da Merkel con altri Paesi. Ma la soluzione preferita da Seehofer non era la stessa della cancelliera: secondo Merkel, rappresenta una violazione evidente degli accordi di Schengen sulla libera circolazione. Da europeista, era inaccettabile. Di qui, il compromesso. L’accordo prevede che il rimpatrio dei migranti nei paesi in cui sono stati registrati per la prima volta all’arrivo nell’Ue dovranno tuttavia essere organizzati nel quadro degli accordi amministrativi conclusi con i paesi interessati e non unilateralmente dalla Germania. Se non è possibile trovare accordi, si prevede di respingere i migranti “sul confine tedesco-austriaco nel quadro di un accordo con l’Austria”, si precisa nel testo reso pubblico. L’intesa adesso sarà esaminata con attenzione dal terzo incomodo, il partito socialdemocratico Spd, altro partner della coalizione di governo ma grande escluso dalla trattativa.
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Accordo sui migranti, la Germania evita la crisi di governo
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