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Adozioni in aumento. Nel 2006 sono arrivati in Italia più di tremila bambini stranieri

Nel 2006 sono arrivati in Italia 3185 bambini stranieri, il 12% in + rispetto all’anno precedente. Il bando per i progetti di sussidiarietà ROMA – Per le adozioni internazionali il 2006 si è chiuso con una crescita degli arrivi di oltre il 12%. I primi dati provvisori del consuntivo dei 12 mesi dell’anno appena concluso indicano l’ingresso nel nostro paese di 3185 bambini stranieri, oltre 300 in più rispetto al 2005.

Il dato positivo, reso noto dalla Commissione Adozioni Internazionali, certamente non è l’unico parametro per valutare la funzionalità del sistema. Acquisisce però tanto più valore in presenza di persistenti difficoltà con alcuni paesi dell’est europeo da cui "storicamente" arrivavano più bambini nel nostro paese.

Il di arrivi dall’Europa orientale è stato però controbilanciato efficacemente da una netta crescita delle adozioni da paesi dell’Asia e dell’Africa verso i quali c’è una crescente disponibilità da parte della famiglie italiane. Il 2007 si apre quindi con prospettive positive anche in vista dell’entrata in vigore dell’intesa con la Cina e della prossima firma di un accordo con la Federazione Russa, che anche nel 2006 si è confermata il paese da cui giungono più minori.

1 milione di € per progetti di sussidiarietà
Gli enti autorizzati all’adozione internazionale hanno tempo fino al 31 marzo per concorrere al milione di euro che la Cai (Commissione per le adozioni internazionali) ha stanziato, per gli anni 2007-2008, ai progetti di sussidiarietà.

La cifra è destinata ad attività dirette alla prevenzione dell’abbandono ed al contrasto dell’abbandono dei minori nei paesi interessati all’adozioni di minori. Parte di questa cifra é stata impegnata per programmi di cooperazione approvati nell’ambito delle intese istituzionali di programma per il Brasile, l’Etiopia ed il Vietnam. Il programma di sostegno esclude i paesi che hanno bloccato in modo permanente l’adozione di minori all’estero (Romania), o paesi dove non ci sono prospettive di allargamento della collaborazione in materia di adozioni (Bulgaria e paesi dove vige l’istituto della kafala, una forma di protezione contemplata dalla legge islamica).

Il bando della Cai (datato 20 dicembre 2006 e pubblicato il 30 dicembre in Gazzetta Ufficiale) auspica che i progetti degli enti autorizzati siano realizzati in associazione con altri soggetti pubblici e privati. In sede di valutazione dei progetti, saranno privilegiati quelli concentrati, fra l’altro, sugli aiuti alle madri adolescenti, sulla riduzione del fenomeno dei bambini di strada, sulla prevenzione della mortalità infantile, sul contrasto della dispersione scolastica.

(11 gennaio 2007)

EP

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