Per tre su quattro può creare situazioni pericolose. Il razzismo viene proiettato all’estero. Ricerca del Censis
Roma – 29 marzo 2012 – Agli italiani meno giovani l’immigrazione fa ancora paura. Lo dice una ricerca di Censis e 50&Più sul tema della “relazione”, cioè di come viene vissuta la dimensione “del noi”, realizzata su un campione rappresentativo di 1.200 soggetti al di sopra dei 50 anni.
Se un immigrato si siede vicino sull’autobus o in metropolitana, nel 54% dei casi non suscita emozioni particolari, ma “solo” poco più del 10% dichiara disgusto, fastidio afferma che “dipende da come si è lavato”. Quando si chiede però se si ritiene che la presenza di immigrati possa provocare situazioni pericolose in Italia, il 76,5% degli intervistati risponde affermativamente.
La ricerca sottolinea inoltre che il razzismo viene proiettato all’esterno di sé. Alla domanda se in Italia i comportamenti razzisti possono veramente diventare pericolosi, la maggior parte risponde di sì. “Razzisti isolati possono coagulare intorno a sé tante teste matte” dice il 40,1%, mentre per il 35,5% “come negli anni trenta: crisi economica, disoccupazione intolleranza possono innescare vere tragedie”.