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Agricoltura. Regolarizzazione migranti: verso l’intesa su permesso di 6 mesi

Roma, 11 maggio 2020 – Sarebbe stata raggiunta un’intesa sulle regolarizzazioni dei migranti che lavorano nel settore agricolo. A quanto si apprende da fonti di tutti i partiti di governo, nel vertice di questa notte si sarebbe siglato un compromesso sulla norma di cui si discute da giorni: accanto all’istanza del datore di lavoro ci sarà anche l’istanza del lavoratore, che otterrà un permesso temporaneo di sei mesi, convertibile in permesso di lavoro alla sottoscrizione del contratto, ma con verifiche più stringenti che provino di aver svolto in passato attività lavorativa nel settore agricolo.

“Sul tema dei lavoratori stagionali, rimaniamo fortemente contrari rispetto a qualunque intervento che si configuri come una regolarizzazione indiscriminata – scrive in una nota il Movimento 5 Stelle -. Non riteniamo questa una soluzione che possa rispondere alle reali esigenze nostre aziende del settore agroalimentare. Confermiamo il nostro principio di partenza: il permesso di soggiorno deve essere legato ad un contratto di lavoro, non viceversa”.

“Resta poi confermato il nostro fermo ‘no’ rispetto a qualunque ipotesi di sanatoria sui reati commessi. Non possiamo immaginare che possa farla franca chi si è macchiato di caporalato, di sfruttamento delle persone. Questo significherebbe, tra l’altro, anche prendersi gioco di tutte quelle aziende oneste che invece hanno sempre rispettato le leggi e rispettato i diritti dei lavoratori. Se vogliamo dare un segnale forte e chiaro, dovremmo inasprire le pene e aumentare i controlli”.

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