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Al Nord un neonato su cinque è figlio di immigrati

Istat: la popolazione cresce solo grazie agli immigrati. I dati del bilancio demografico

Roma – 7 giugno 2010 – In Italia la popolazione residente ha raggiunto quota 60.340.328 persone, con un incremento di 295.260  unita’ (+0,5%) rispetto alla fine del 2008, dovuto alle migrazioni  dall’estero. Lo sottolinea l’Istat, nel Bilancio demografico nazionale, pubblicato oggi sulla base delle iscrizioni registrate nelle anagrafi al 31 dicembre 2009.

La quota di stranieri (4,2 milioni di iscritti) sulla popolazione totale e’ pari al 7%, in crescita rispetto al 2008 (6,5 stranieri ogni 100 residenti).  L’incidenza della popolazione straniera e’ molto piu’ elevata in tutto il Centro-Nord (rispettivamente, 9,8% e 9,3% nel Nord-est e nel  Nord-ovest e 9,0% nel Centro), rispetto al Mezzogiorno, dove la quota  di stranieri residenti e’ solo del 2,7%.

Di pari passo con l’aumento di stranieri che  vivono in Italia, infatti, l’incidenza delle nascite di bambini  stranieri sul totale dei nati della popolazione residente e’ passata  dall’1,7% al 13,6% del totale dei nati vivi. In valori assoluti da  poco piu’ di 9 mila nati nel 1995 a piu’ di 77 mila nel 2009.

In  particolare, rivela l’Istat, nelle regioni del Centro-Nord si registrano valori  percentuali di gran lunga superiori alla media nazionale: nelle due ripartizioni del Nord i bambini nati da  genitori stranieri sono circa il 20%. Nelle regioni del Centro sono il 15%, mentre nel Mezzogiorno soltanto il 3,6%.

Nel corso del 2009 sono state iscritte in anagrafe 442.940 persone provenienti dall’estero. Gli italiani che  rientrano dopo un periodo di permanenza all’estero rappresentano solo  l’8,2%, la larga maggioranza e’  costituita da cittadini stranieri, soprattutto nelle regioni del Nord  e del Centro.

Il numero di iscritti  dall’estero e’ inferiore di più di 90mila unità rispetto a quello  del 2008. La significativa diminuzione del flusso di iscritti  dall’estero, che rimane comunque molto elevato, e’ prevalentemente  imputabile al progressivo esaurimento dell’effetto congiunturale  indotto dall’allargamento dell’Ue del maggio 2007.

In seguito  all’entrata nell’Unione, infatti, e al contestuale decreto sulla  libera circolazione e il soggiorno dei cittadini comunitari, un numero molto elevato di cittadini neo-comunitari – in particolare Rumeni – si è avvalso della possibilità di iscriversi nelle anagrafi italiane  senza più l’obbligo di esibire il permesso di soggiorno. Tale effetto si è progressivamente affievolito già nel corso  del 2008 e ancor più del 2009.

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Istat: Bilancio demografico nazionale (anno 2009)

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