Il leader di “Io amo l’Italia” rompe con la Chiesa Cattolica. “Per il suo relativismo religioso l'Europa finirà per essere sottomessa”
Roma – 25 marzo 2013 – Papa Francesco vuole costruire ponti e intensificare il dialogo con i musulmani? Per Magdi Cristiano Allam è troppo: “Me ne vado da questa Chiesa”.
Il giornalista di origini egiziane, fondatore del partito “Io amo l’Italia”, aveva già dedicato all’Islam buona parte del programma elettorale delle ultime Politiche (e con lo 0.13% al Senato e lo 0.12% alla Camera non è riuscito a conquistare nemmeno un seggio). Non solo dicendosi contrario alla costruzione di nuove moschee, ma anche definendo “incompatibile con la nostra civiltà” la religione professata da oltre un miliardo di persone nel mondo.
Oggi, in prima pagina sul Giornale, scrive: “La mia conversione al cattolicesimo, avvenuta per mano di Benedetto XVI nella notte della Veglia Pasquale il 22 marzo 2008, la considero conclusa ora in concomitanza con la fine del suo papato”. E spiega: “Ciò che più di ogni altro fattore mi ha allontanato dalla Chiesa è il relativismo religioso e in particolare la legittimazione dell'islam come vera religione, di Allah come vero Dio, di Maometto come vero profeta, del Corano come testo sacro, delle moschee come luogo di culto”.
Allam definisce un’“autentica follia suicida il fatto che Giovanni Paolo II si spinse fino a baciare il Corano il 14 maggio 1999, che Benedetto XVI pose la mano sul Corano pregando in direzione della Mecca all'interno della Moschea Blu di Istanbul il 30 novembre 2006, mentre Francesco I ha esordito esaltando i musulmani “che adorano Dio unico, vivente e misericordioso”. Sono invece convinto che, pur nel rispetto dei musulmani depositari al pari di tutte le persone dei diritti inalienabili alla vita, alla dignità e alla libertà, l'islam sia un'ideologia intrinsecamente violenta così come è stata storicamente conflittuale al suo interno e bellicoso al suo esterno”.
Secondo il leader di Io Amo l’Italia, “l'Europa finirà per essere sottomessa all'islam”, se non avrà “la lucidità e il coraggio di denunciare l'incompatibilità dell'islam con la nostra civiltà e i diritti fondamentali della persona, se non metterà al bando il Corano per apologia dell'odio, della violenza e della morte nei confronti dei non musulmani, se non condannerà la sharia quale crimine contro l'umanità in quanto predica e pratica la violazione della sacralità della vita di tutti, la pari dignità tra uomo e donna, la libertà religiosa”. Infine “se non bloccherà la diffusione delle moschee”.
“Sono contrario – aggiunge Allam – al buonismo che porta la Chiesa a ergersi a massimo protettore degli immigrati, compresi e soprattutto i clandestini. Io sono per l'accoglienza con regole e la prima regola è che in Italia dobbiamo innanzitutto garantire il bene degli italiani, applicando correttamente l'esortazione di Gesù “ama il prossimo tuo così come ami te stesso”. E promette: “Continuerò ad andare avanti con la schiena dritta e a testa alta per dare il mio contributo alla rinascita valoriale e identitaria degli italiani”.
EP