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Approvate lo Ius Soli per rendere giustizia a questi figli d’Italia

Roma, 26 marzo 2019 – Pochi giorni fa un autista di uno scuolabus a San Donato Milanese ha dato fuoco al veicolo mentre a bordo c’erano 51 studenti. Questa drammatica vicenda, per fortuna conclusa senza danni alle persone, ha rispolverato la discussione sullo ius soli che si era interrotta prima delle ultime elezioni.  Luigi Di Maio, il leader politico del M5S, sì è detto d’accordo a dare la cittadinanza italiana a Rami, il ragazzo egiziano nato a Milano che ha salvato i compagni del bus dirottato. Ma ha poi ribadito che lo ius soli “non è nel programma né nell’agenda di governo”. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini, che condivide la stessa linea, afferma che il discorso sullo ius soli non si riapre, e aggiunge che “è un discorso da lasciare alla sinistra”.  Proprio quella sinistra che, come tutti gli altri schieramenti, non ha mai voluto veramente approvare questa riforma. 

Tanti partiti politici spesso ci hanno fatto credere di voler portare avanti questa riforma della cittadinanza, ma in realtà non hanno mai voluto veramente portarla a termine.  Solo qualche mese fa il centrosinistra aveva una grande maggioranza che poteva far approvare questa riforma. Ma quando è arrivato il momento di fare il grande passo non ha avuto neanche il coraggio di presentarla in aula al Senato.

Anche i partiti di destra hanno le loro colpe. Per loro questa riforma non è mai una priorità. Siamo ormai abituati a sentire che “non fa parte del programma” o che “i tempi non sono maturi”. Quando si tratta dei diritti umani e civili per loro i tempi non sono mai maturi. Lo ius soli è diventato un argomento che i partiti tolgono dal cassetto quando gli conviene, ne parlano per un po’ senza la voglia di fare niente, poi lo rimettono nel cassetto e tutto finisce lì.  Questo è un comportamento sbagliato e irresponsabile. Negare la cittadinanza a un milione di bambini e ragazzi nati e cresciuti in Italia è un atto di semplice e crudele ingiustizia.

L’Italia sembra una madre che non riconosce i suoi figli. Questi bambini e ragazzi sono già italiani anche senza la cittadinanza. Questo è il loro Paese e infatti tantissimi di loro non sono mai neanche usciti fuori i confini d’Italia nella loro vita. Considerarli “immigrati” è un assurdo logico. Da dove sarebbero immigrati? La pancia della mamma piò essere considerato uno Stato estero?  È triste e pericoloso far sentire stranieri i bambini nati e cresciuti qui. Pensate se doveste sentirvi stranieri in casa vostra.  Non avendo la cittadinanza, si negano un sacco di diritti a questi bambini e ragazzi. In questo modo si limita anche il livello della loro partecipazione ad una società che deve ancora crescere tanto. Li si mette all’angolo.  Non possiamo permetterci di continuare a negare questo diritto a degli italiani di fatto. Questi bambini sono il presente e futuro d’Italia.  È il momento di avere il coraggio di fare questa riforma una volta per tutte. Per rendere giustizia a questi figli d’Italia.

Stephen Ogongo, Coordinatore di Cara Italia

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