Marrakesh, 11 dicembre 2018 – Il patto mondiale sulla migrazione dell’Onu, Global Compact, è stato formalmente approvato alla conferenza di Marrakech, in Marocco, dove sono riuniti i leader e i rappresentanti di circa 150 Paesi. Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha definito il Global Compact una “roadmap per evitare sofferenze e caos”, ribadendo che l’intesa non viola la sovranità degli Stati e non crea nuovi diritti per migrare, ma ribadisce il rispetto dei diritti umani.
Il Patto mondiale sulla migrazione dell’Onu, non è “legalmente vincolante”, ma punta a promuovere “la cooperazione internazionale sulla migrazione tra tutti gli attori rilevanti, sapendo che nessuno Stato può gestire da solo la questione della migrazione”. L’accordo “rispetta la sovranità degli Stati e gli obblighi del diritto internazionale”, riconoscendo che “le migrazioni hanno innegabilmente ripercussioni molto diverse e talvolta imprevedibili sui nostri paesi, così come sulle comunità, sui migranti e sulle loro famiglie”. Tuttavia “è fondamentale non dividersi e restare uniti davanti alle difficoltà poste dalle migrazioni internazionali e alle opportunità che offre”.
“La migrazione è parte integrante della globalizzazione, unisce le società di una stessa regione e di una regione con un’altra, rendendoci tutti paesi di origine, transito e destinazione”, si legge nelle circa 40 pagine del documento. “Attraverso questo approccio globale, intendiamo facilitare una migrazione sicura, ordinata e regolare, riducendo al contempo l’incidenza e le ripercussioni negative della migrazione irregolare, attraverso la cooperazione internazionale e l’insieme delle misure proposte in questo patto mondiale”.
“La migrazione non dovrebbe mai essere un atto disperato. Qualora lo sia, dobbiamo cooperare per rispondere ai bisogni dei migranti in situazione di vulnerabilità e per risolvere i problemi che si creano. Noi dobbiamo operare insieme per creare le condizioni che consentano alle comunità e agli individui di vivere in sicurezza e in dignità nei loro Paesi”. Il Patto indica quindi 23 obiettivi, tra cui “lottare contro i fattori negativi e i problemi strutturali che spingono le persone a lasciare il proprio paese di origine”; “salvare vite”; “rafforzare l’azione transnazionale contro il traffico di migranti”; “non ricorrere alla detenzione amministrativa dei migranti se non come ultima risorsa”; “garantire ai migranti l’accesso ai servizi essenziali”.
“Attueremo il Global Compact collaborando a livello bilaterale, regionale e multilaterale e dando nuovo slancio al partenariato globale, in uno spirito di solidarietà”, si afferma nel testo. “Noi decidiamo, traendo ispirazione da iniziative esistenti, di creare un meccanismo che rafforzi le capacità all’interno del sistema delle Nazioni Unite, il cui ruolo sarà quello di sostenere gli sforzi degli Stati membri nell’applicazione del Global Compact”. I firmatari si impegnano inoltre a creare “una piattaforma mondiale di conoscenza che funga da fonte pubblica di dati online” sulla migrazione, così come una “rete delle Nazioni Unite per le migrazioni” affidata all’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim).