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Arci: “Legge Bossi-Fini ha aumentato immigrazione irregolare”

"Da Mantovano solo propaganda sui Cie" Roma, 20 agosto 2010 – "Come al solito, questo Governo tenta di far passare l’idea di una gestione seria dell’immigrazione attraverso il meccanismo dell’espulsione e della detenzione amministrativa".

Filippo Miraglia, Responsabile per l’Immigrazione dell’Arci, commenta cosi’ le dichiarazioni del sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano, in merito all’obiettivo di aprire nuovi Cie in regioni densamente popolate come Campania, Toscana, Veneto e Piemonte. Alle dichiarazioni del sottosegretario Mantovano secondo le quali grazie ai Cie e’ stato possibile, dal 1 gennaio di quest’anno ad oggi, riaccompagnare a casa 9.300 clandestini, Miraglia replica cosi’: "a me pare, invece, che i dati dicano il contrario, e che il meccanismo di cui parla Mantovano non funzioni affatto. I 9.300 individui che sono stati riaccompagnati forzatamente nei Paesi di origine rappresentano una briciola in confronto ai clandestini che la legge sull’immigrazione voluta da questo Governo ha prodotto. E’ stata proprio la legge Bossi-Fini, infatti, a provocare un aumento consistente dei fenomeni di immigrazione irregolare".

"Le due piu’ grandi sanatorie sull’immigrazione della storia italiana – spiega Miraglia – come ad esempio quella del 2002 che ha sanato 650mila immigrati, sono state promosse proprio dall’attuale maggioranza, quindi loro sanno bene che questo e’ un processo che non funziona, che non porta a nulla, ma non capisco perche’ si ostinino a voler continuare ad annunciare provvedimenti di facciata che si traducono solo in propaganda". Per Miraglia "bisognerebbe promuovere percorsi che consentano agli immigrati di regolarizzarsi, come ad esempio la promozione della legalita’ nei rapporti dei lavoro che, tra l’altro, porterebbe un grosso gettito nelle casse dello Stato"

L’annuncio dell’apertura dei nuovi Cie "non risolvera’ nulla – sottolinea il responsabile immigrazione dell’Arci – anche perche’ nei Centri esistenti ci sono molti posti liberi, che non vengono sfruttati perche’ servirebbero forze dell’ordine aggiuntive. La stessa Ue, del resto, con la ‘direttiva immigrati’, che il Governo sara’ obbligato ad attuare entro la fine di quest’anno, prevede la detenzione come ultima ratio. La stessa direttiva impone che alle persone presenti sul territorio nazionale non rispettando la legge sull’immigrazione venga prima chiesto di andar via, il cosiddetto ‘rimpatrio volontario’, e prevede anche una forma piu’ forte di tutela legale nei confronti degli immigrati, dando loro la certezza del diritto alla difesa.

Ma il Governo si mostra restio ad attuare questa direttiva, ed e’ questo ad esempio il motivo per cui e’ stato introdotto il reato di immigrazione clandestina". Intanto si verificano casi di fuga dai Cie, l’ultimo riguardante i 30 clandestini fuggiti dal Centro di Identificazione ed Espulsione di Trapani. "La causa delle fughe o delle continue rivolte che scoppiano all’interno di questi luoghi nasce dalla frustrazione e della vessazione cui sono sottoposti coloro che vi vengono ospitati. Anche perche’ nella maggioranza dei casi si tratta di condannati per reati vari che hanno gia’ scontato la loro pena all’interno di un carcere, ma sono costrette ad una ulteriore di detenzione di 6 mesi di cui non riescono a comprendere le motivazioni. Uomini senza alcuna prospettiva e che non hanno la certezza della tutela dei propri diritti non hanno altra soluzione che tentare la fuga o sfogare la propria rabbia facendo esplodere rivolte contro chi li ospita".

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