La riforma per “una gestione più rapida ed efficiente delle domande di protezione internazionale”. Verranno impiegati magistrati esperti o dotati di formazione specifica
Roma – 14 luglio 2016 – Sezioni specializzate nei tribunali, con magistrati esperti di immigrazione e dell’asilo, ma anche un maggior coinvolgimento dei giudici di pace e un’iniezione di personale amministrativo.
Così la Giustizia italiana si attrezza per far fronte al carico di lavoro legato all’arrivo di migranti e profughi. L’obiettivo è una maggiore efficienza, a cominciare da un accorciamento dei tempi per definire i ricorsi presentati dai richiedenti asilo, le cui domande sono state bocciate dalla Commissioni territoriali.
“La dimensione imponente assunta dai flussi migratori richiede di individuare soluzioni in grado di assicurare una gestione più rapida ed efficiente delle domande di protezione internazionale” ha detto ieri alla Camera, durante il question time, il ministero della Giustizia Andrea Orlando. E ha annunciato una riforma che “mira a conseguire rilevanti vantaggi in termini di rapidità, uniformità ed efficienza delle procedure”.
Il suo Ministero ha trasmesso alla Presidenza del Consiglio uno schema di disegno di legge che, “oltre ad introdurre importanti misure di semplificazione processuale, prevede l’istituzione, presso i 12 uffici distrettuali maggiormente interessati dai fenomeni migratori, di sezioni specializzate in materia di protezione internazionale, di migrazione e libera circolazione dei cittadini comunitari, di accertamento dello stato di apolidia”.
A Roma, Bari, Catanzaro, Catania, Palermo, Milano, Venezia, Firenze, Salerno, Bologna, Torino e Cagliari verranno destinati per due anni venti “magistrati esperti o dotati di formazione specifica”, che avranno “un’indennità pari al 50 per cento prevista per le sedi disagiate e un punteggio aggiuntivo di anzianità parametrato anche sulla durata dell’effettivo esercizio delle specifiche funzioni”.
Lo schema di ddl prevede anche il coinvolgimento dei giudici di pace nella trattazione delle procedure in materia di protezione internazionale, che ogni tre mesi si vedranno riconosciuta “un’indennità onnicomprensiva per ciascun provvedimento definitivo”. Orlando ha infine annunciato che “anche sul fronte del personale amministrativo, dopo anni di inerzia, sono in corso finalmente interventi volti all’immissione di nuove risorse negli uffici giudiziari”.
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