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Asilo. Europarlamento: “Più solidarietà tra gli Stati Ue”

I deputati chiedono una ripartizione dei titolari di protezione internazionale, esame comune delle domande, più fondi e coordinamento. Il relatore Triantaphyllides: “Ora spetta alla Commissione trasmetterci le proposte”

Roma – 11 settembre 2012 – Una ripartizione equa dei titolari di protezione internazionale tra i Paesi dell’Ue, più stanziamenti per la politiche d’asilo, trattamento comune delle domande e un ruolo più forte per l’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo.

Sono le richieste contenute in una risoluzione approvata oggi dal Parlamento Europeo. “In questo testo abbiamo spiegato che cosa significa in pratica la solidarietà: ripartizione degli oneri tra gli Stati membri. Ora spetta alla Commissione trasmetterci le proposte legislative” ha spiegato il relatore Kyriacos Triantaphyllides.

Il Parlamento invita la Commissione a includere un “criterio di ripartizione unionale” per la ricollocazione dei beneficiari di protezione internazionale, nella sua futura proposta legislativa per un meccanismo permanente di ricollocazione. Il sistema dovrebbe tener conto degli interessi dei beneficiari, delle capacità d’integrazione e di indicatori oggettivi per gli Stati membri, quali il PIL, la popolazione e la superficie.

Una “ripartizione” potrebbe aiutare i paesi dell’UE sottoposti a pressioni sproporzionate sui loro sistemi nazionali di asilo o in situazioni di emergenza, dicono i deputati, che invitano la Commissione a studiare la possibilità di introdurre un sistema di ricollocazione anche per i richiedenti asilo.

Il trattamento congiunto delle domande di asilo consentirebbe agli Stati membri di sostenersi a vicenda nelle varie fasi della procedura della domanda di asilo, quali l’identificazione, la preparazione delle procedure di primo grado, i colloqui o le raccomandazioni. Il Parlamento accoglie con favore lo studio di fattibilità avviato dalla Commissione per esaminare le implicazioni giuridiche e pratiche di un sistema di elaborazione concertato a livello europeo.

I deputati desiderano destinare “risorse sufficienti” al Fondo Asilo e migrazione (AMF), che dovrebbe essere “flessibile e facile da mobilitare”, per poter reagire in modo tempestivo e adeguato a pressioni impreviste e situazioni di emergenza. Chiedono, inoltre, la creazione di un “meccanismo che goda di risorse adeguate” per compensare gli Stati membri che ricevono un numero maggiore di richiedenti asilo e di accogliere la possibilità di maggiori contributi della Commissione per i progetti di asilo.

Per i deputati, l’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (EASO) dispone del “potenziale per promuovere una cooperazione pratica più stretta” tra gli Stati membri dell’UE al fine di “facilitare la riduzione di significative discrepanze nelle pratiche di asilo”.

La risoluzione ricorda il ruolo dell’agenzia “nel coordinamento e nel sostegno dell’azione comune” al fine di assistere gli Stati membri i cui sistemi di asilo e le cui strutture ricettive sono sottoposti a particolare pressione. Tuttavia, i deputati sottolineano che “l’efficacia dell’EASO dipenderà dalla volontà degli Stati membri di utilizzare appieno” le sue potenzialità.

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