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Assegno familiare dei Comuni a chi ha la carta di soggiorno. L’Inps si adegua

Da ieri anche i cittadini stranieri lungo soggiornanti ammessi al beneficio per i nuclei numerosi. Spetta a chi ha almeno tre figli minori e un reddito basso

Roma – 5 settembre 2013 – Da ieri, anche i cittadini extracomunitari  titolari di un permesso ce per soggiornanti di lungo periodo, la cosiddetta carta di soggiorno, possono chiedere l'assegno dei comuni per i nuclei familiari numerosi.

La novità è entrata in vigore con la legge europea 2013, che ha sanato una discriminazione, rispetto a quello che dicono le normative comunitarie, a danni dei “lungosoggiornanti”. I tribunali italiani, del resto,  avevano iniziato da tempo ad accogliere i ricorsi di chi veniva escluso dal beneficio, costringendo a pagarlo i Comuni e l’Inps, che versa materialmente l’assegno.

Naturalmente, oltre alla carta di soggiorno, i cittadini stranieri devono avere anche gli altri requisiti previsti per i cittadini ue e italiani: almeno tre figli minori e un reddito che non sfora una soglia variabile in base al numero dei familiari. Quest’anno, per esempio, una famiglia di cinque persone, di cui almeno tre figli minori, deve avere un indicatore della situazione economica (ISE) non superiore a 24.377,39 euro.

L’Inps si è subito adeguata alla novità e ha aggiornato anche il suo sito web, dove da ieri c’è scritto che “hanno diritto all’assegno per il nucleo familiare dei Comuni”  anche i “cittadini di paesi terzi che siano soggiornanti di lungo periodo”. Sulla stessa pagina ci sono tutte le altre informazioni necessarie a chiedere il beneficio.

EP
 

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