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Alfano, Poletti e Mogherini al governo dell’immigrazione

altI ministri dell’Interno del Lavoro e degli Esteri hanno ruoli chiave per le politiche dedicate agli stranieri in Italia. Renzi ha cancellato il ministero dell’Integrazione

Roma 21 febbraio 2014 – Tra gli esponenti del nuovo governo guidato da Matteo Renzi il mondo dell’immigrazione terrà probabilmente d’occhio soprattutto  Angelino Alfano, Giuliano Poletti e Federica Mogherini.

altAngelino Alfano, 44 anni, è stato riconfermato ministro dell’Interno, ma ha perso la carica di vicepremier che ricopriva nel governo Letta. Ex segretario del Popolo delle Libertà e delfino di Silvio Berlusconi, è entrato in rotta con il suo padre politico e ha creato e guida il Nuovo Centrodestra, partito che vuole fare da ago della bilancia all’interno della maggioranza.

Il ministero dell’interno, da cui dipende la Polizia di Stato, è impegnato sul fronte del contrasto dell’immigrazione irregolare, si occupa delle espulsioni e gestisce i CIE. Gestisce però anche quasi tutta la burocrazia dell’immigrazione regolare, dai rilasci e rinnovi dei permessi di soggiorno a ricongiungimenti familiari e richieste per cittadinanza. È presente sul territorio grazie a Questure e Sportelli Unici per l’Immigrazione.

altAgli Esteri arriva Federica Mogherini, 41 anni. Deputata del Partito Democratico, membro delle commissioni Esteri e Difesa, lo scorso dicembe è stata chiamata da Renzi nella segreteria nazionale  del PD come responsabile Europa e Affari Internazionali. In passato è stata responsabile delle relazioni internazionali dei DS, partito poi confluito nel Pd e responsabile esteri della Sinistra giovanile.

Il ministero degli Esteri, che ha sede alla  Farnesina, è incaricato di tessere e gestire i rapporti con i Paesi d’origine degli  immigrati e attraverso la rete dei consolati è il front office dell’Italia nel mondo, come sa chiunque deve chiedere un visto d’ingresso per il nostro Paese. Con i  progetti della cooperazione internazionale interviene nei Paesi in via di sviluppo.

altIl nuovo ministro del Lavoro è Giuliano Poletti, 53 anni. Dal 2002 è il presidente nazionale di Lega Coop, dall’anno scorso guida anche l’Alleanza delle cooperative, che riunisce le sigle più rappresentative della cooperazione italiana. Perito agrario, ha lavorato per molto tempo come tecnico agricolo. Negli anni settanta  e ottanta è stato assessore comunale e segretario federale del Partito Comunista Italiano a Imola.
 
Il ministero del Lavoro programma gli ingressi per lavoro in Italia in base al fabbisogno di imprese e famiglie. In questi ultimi anni, a fronte della crisi economica, ha scelto di frenare i nuovi arrivi anche per tutelare i tanti immigrati che hanno perso il lavoro. Gestisce poi interventi, fondi e progetti dedicati all’integrazione ed è il ministero di riferimento per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati.

Manca, nel governo presentato oggi al Quirinale dal premier incaricato Matteo Renzi, un ministro dell’Integrazione. La poltrona occupata nel governo Monti da Andrea Riccardi e nel governo Letta da Cècile Kyenge non esiste più. A meno che non si crei un sottosegretariato ad hoc, in seno alla presidenza del Consiglio, le competenze verranno quindi redistribuite tra i ministeri esistenti.

Elvio Pasca
 

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