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Assicurazioni. Zurich e Quixa rinunciano alle tariffe etniche

Non maggioreranno più le polizze degli immigrati. Marcia indietro delle due compagnie prima della sentenza del giudice sul ricorso per discriminazione. Asgi e Apn: “Si adeguino anche le altre”

Roma – 23 febbraio 2012 – La cittadinanza dei clienti non sarà più un fattore determinante per il costo delle polizze auto di Quixa e Zurich. Le due compagnie hanno rinunciato volontariamente alle tariffe etniche, prima di essere costrette a farlo dalla sentenza di un giudice.

 

Qualche mese fa l’ Associazione studi giuridici sull’immigrazione e Avvocati per Niente Onlus avevano avviato un’azione civile antidiscriminazione contro le due compagnie, citando nel ricorso alcuni preventivi online. Qualche esempio? A parità di altre condizioni, con Zurich, un cittadino italiano pagava 465 euro, un albanese 665 euro, Quixa chiedeva invece 414 euro a un italiano, 625 euro a un camerunense.

Secondo le due compagnie, le differenze tariffarie erano giustificate dalle statistiche, che mettono in relazione la cittadinanza con “una tipologia di comportamento di guida e, di conseguenza, una tipologia di rischio”. Per Asgi e Apn questo si risolveva però in una discriminazione dei clienti immigrati, pratica vietata dalla legge. Anche l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, a fine gennaio, ha raccomandato che le assicurazione propongano “tariffe indipendenti dalla cittadinanza” dei clienti.

L’udienza era prevista per ieri, ma nei giorni scorsi Quixa e Zurich hanno fatto marcia indietro. In due comunicati quasi identici, diffusi insieme alle associazioni che le avevano citate in giudizio, ribadiscono la loro buona fede e la “totale assenza di qualsiasi intento discriminatorio”, ma annunciano anche di rinunciare “in via definitiva” al parametro della cittadinanza per la definizione delle tariffe.

Zurich Insurance si è già adeguata dal 1 gennaio 2012, per le polizze stipulate da Zuritel Spa la novità scatterà dal 30 aprile 2012, Quixa promette che l’eliminazione del parametro cittadinanza avrà effetto dal 30 giugno 2012. Di conseguenza, Asgi e APN hanno rinunciato al ricorso e segnaleranno l’esito della vicenda anche alla Commissione Europea, alla quale avevano presentato un esposto.

“È la stessa soluzione alla quale eravamo arrivati l’anno scorso con Genialloyd, contro la quale avevamo presentato un altro ricorso. La speranza è che adesso tutte le altre compagnie che ancora non si sono adeguate rinuncino al criterio della cittadinanza, che contrasta con il principio di uguaglianza e non discriminazione tra italiani e stranieri nell’offerta di servizi” dice l’avvocato Alberto Guariso, che insieme al collega Livio Neri ha curato l’azione antidiscriminazione.

Non è detto, comunque, che la querelle legale sulle tariffe etniche finisca con la marcia indietro delle compagnie. A chi finora ha pagato di più a causa di un requisito discriminatorio potrebbe infatti venire voglia di rivolgersi a un giudice per chiedere un risarcimento.

Elvio Pasca

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