Roma, 3 novembre 2017 – “Sarà la legge numero uno del prossimo Parlamento”. Così l’ex ministro degli Esteri e leader storica dei Radicali Emma Bonino ha recentemente presentato a Montecitorio la proposta di legge di iniziativa popolare per superare la Bossi-Fini prima di consegnare alla Camera le oltre 85mila firme raccolte con la campagna “Ero straniero. L’Umanità che fa bene”. “Penso che la determinazione di oggi sia un buon inizio”, ha osservato sottolineando “la fondamentale partecipazione dei sindaci anche se la maggioranza di loro, 6mila circa, non hanno aderito, non ne vogliono sapere. Non c’è una soluzione miracolo ma un insieme di buone prassi per affrontare il problema mondiale della mobilità”.
La proposta di legge di iniziativa popolare per una nuova disciplina dell’immigrazione in Italia prevede, fra l’altro il permesso di soggiorno temporaneo di un anno per i lavoratori stranieri, la regolarizzazione degli stranieri irregolari che dimostrino di lavorare in Italia o abbiano legami familiari, l’elettorato attivo e passivo per le elezioni amministrative, abolizione del reato di clandestinità. Oltre che dalla Bonino e dai Radicali Italiani, la raccolta firme è stata promossa da Fondazione Casa della carità “Angelo Abriani”, ACLI, ARCI, ASGI, Centro Astalli, CNCA, A Buon Diritto, CILD con il sostegno di centinaia di sindaci e di associazioni. Nei sei mesi di campagna sono stati allestiti dalle organizzazioni promotrici circa 4.000 banchetti di raccolta firme in centinaia di città in tutta Italia: dai grandi centri come Roma, Milano, Bergamo, Torino, Cagliari, Napoli, Foggia, Bari, Firenze e Venezia, in cui si è raccolto il numero maggiore di firme, ai piccoli comuni che hanno dato un contributo importante grazie all’impegno personale di circa 150 sindaci.