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Cgil: “Maroni ci quereli per antirazzismo”

Soldini: "Oltre 2mila firme al nostro appello, mentre aumentano le discriminazioni"

Roma – 5 marzo 2009 – “Ci quereli per antirazzismo”, chiedeva qualche settimana fa a Roberto Maroni la Cgil, con una lettera aperta a chiunque si volesse unire alla sfida. Era una risposta alla  minaccia del ministro di denunciare Famiglia Cristiana, dopo che il settimanale aveva definito “leggi razziali” le nuove norme sulla sicurezza.

“Quell’appello  ha raccolto ad oggi 2200 firme fra adesioni dirette e adesioni su Facebook. Così come aumentano giorno per giorno le segnalazioni a tutti gli sportelli del sindacato e delle altre associazioni, di immigrati che denunciano episodi di razzismo e di discriminazione” dice Piero Soldini, responsabile immigrazione del sindacato. “Sono due facce della stessa medaglia – aggiunge – che spero facciano riflettere il Ministro”.

L’appello denuncia il “razzismo istituzionale” del pacchetto sicurezza, ricordandone i punti salienti: “le schedature di adulti e bambini rom, le classi differenziali per gli alunni stranieri, l’abrogazione del divieto di segnalare gli stranieri “irregolari” che ricorrono alle cure sanitarie, il reato d’immigrazione clandestina, il permesso di soggiorno a punti, le norme restrittive sui ricongiungimenti familiari, la legalizzazione delle ronde padane, il carcere fino a quattro anni per gli irregolari che non rispettino l’ordine di espulsione, il divieto d’iscrizione anagrafica di tutti coloro che abitano in dimore diverse da appartamenti”.

“L’insieme di queste misure  lede profondamente i diritti fondamentali delle persone e i principi dell’uguaglianza e della democrazia”  spiegano i promotori. “Noi siamo quella parte della società civile – concludono – che condivide il giudizio espresso da Famiglia Cristiana e che continuerà a perseverare nel proprio impegno antirazzista. Se vuole essere coerente, Signor Ministro, quereli anche noi”.

Ecco il testo dell’appello 

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