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Cittadinanza. Il Comune di Torino: “Serve una riforma”

Ordine del giorno per sostenere una nuova legge dedicata alle seconde generazioni. Il sindaco Fassino: “Tema strategico per la città e per il Paese”

Roma  – 24 gennaio 2012 – Il Consiglio comunale di Torino ha approvato ieri un ordine del giorno di sostegno alla riforma della cittadinanza per le seconde generazioni.

 

Presentato dal consigliere del PD Roberto Tricarico, il provvedimento prende le mosse dalla normativa europea, dalla considerazione sull’aumentata presenza di cittadini stranieri nel nostro Paese e dall’articolo della Costituzione che garantisce a “tutti i cittadini pari dignità sociale, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinione politiche, condizioni personali e sociali”.

L’ordine del giorno ricorda poi la campagna “L’Italia sono anch’io” e  un disegno di legge depositato al Senato per il passaggio dallo ius sanguinis allo ius soli. Impegna infine il Sindaco e la Giunta a “farsi interprete presso il Governo italiano, affinché non cada nel vuoto l’appello del Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano, che ha esortato il Parlamento a riconoscere la cittadinanza ai bambini nati in Italia da immigrati stranieri”.

Alla discussione è intervenuto anche il sindaco Piero Fassino, che ha parlato di  “un tema non banale, strategico per la città e per il Paese”.

“Quello dei migranti – ha detto Fassino – è un fenomeno complesso che genera conflitti che si superano non creando paure ma liberandoci da esse. Dentro questa discussione c’è un tema che il Presidente Napolitano ha evocato: milioni di bambini nati nel nostro Paese, figli di genitori certi ma non della società in cui vivono. E’ un tema di civiltà che altri Paesi europei hanno già risolto, penso a Francia Gran Bretagna e Germania, riconoscendo ai figli degli immigrati il diritto alla cittadinanza”.

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