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Colf e badanti: bollettini ancora in ritardo

"Colpa" della comunicazione unica di assunzione. Ma non si rischiano sanzioni Roma – 22 luglio 2008 – Molte famiglie che hanno assunto quest’anno una colf, una badante o una babysitter, non hanno ancora ricevuto i primi bollettini per il pagamento dei contributi. 

Il ritardo è dovuto della comunicazione unica di assunzione che, dallo scorso gennaio, i datori di lavoro devono inviare al Centro per l’Impiego. Questo la gira poi all’ Inps, all’Inail e agli altri soggetti interessati, ma nel passaggio, che evidentemente non è entrato a regime, si perde ancora molto tempo.

Già lo scorso aprile, l’Inps aveva ammesso in un comunicato che “in questa fase di avvio delle nuove procedure può verificarsi qualche ritardo nelle operazioni”, annunciando però che si stava procedendo “sollecitamente ad acquisire le iscrizioni dei nuovi rapporti” e “ad inviare i bollettini”. I problemi non sono ancora risolti se, come  confermano dall’Istituto, che a metà giugno si stavano ancora spedendo i bollettini delle assunzioni di febbraio.

Niente paura per chi si trova in questa condizione e ha visto scadere i  termini generali per il versamento dei primi contributi (l’ultimo era il 10 luglio): non rischia di pagare di più. Rimangono valide le assicurazioni dell’Inps: “In caso di prima iscrizione, il datore di lavoro è tenuto al pagamento dei trimestri già scaduti entro 30 giorni dalla data di invio dei bollettini. Entro tale termine non verrà applicata alcuna sanzione per ritardato versamento”

A famiglie (e lavoratrici) che sono ancora in attesa, non rimane quindi che mettersi l’anima in pace e controllare spesso la posta.

Elvio Pasca

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