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Divieto di burqa in Italia. Primo si per la legge contro il velo

Carfagna (Pdl): “Un gesto di civiltà”. Pd e mondo islamico “Una legge inutile”


Roma, 3 agosto 2011 – Ieri è stata la posta la ”prima pietra” per l’approvazione della legge, della quale si discute dal 2007, che impedisce di indossare il burqa nei luoghi pubblici. Il primo passo in avanti, in quattro anni, è stato fatto ieri dalla Commissione Affari costituzionali della Camera che ha approvato il testo redatto dalla deputata di origini marocchine del Pdl, Souad Sbai.

Così dopo Francia e Belgio anche l’Italia si appresta a mettere al bando burqa e niqab, prevedendo multe fino  a 500 euro per i trasgressori della futura legge che ora attende di passare al vaglio del giudizio del Senato, tappa forzata prima della sua approvazione, ma che non avverrà prima del 12 settembre, ovvero alla ripresa dei lavori di Camera e Senato dopo la pausa estiva.

In Italia una legge che proibisce di coprirsi il volto in realtà già esiste ed è la 152 del 1975. Con il nuovo testo però, s’intende modificare ad hoc alcuni articoli come il divieto di “celare o travisare il volto anche con indumenti di origine etnica o culturale” proprio come il burqa o il niqab.
La nuova norma prevede anche pene più severe per chi costringe le donne ad indossare il velo integrale con sanzioni che vanno dal carcere, all’espulsione fino alla mancata concessione della cittadinanza.

Appagata dal voto di ieri la promotrice del nuovo testo Souad Sbai che ammette “questa legge è per le donne, sia chiaro a tutti che il burqa non è un diritto di libertà ma solo e sempre un’aberrante imposizione”.
Se il fronte del Pdl e Lega appare tutto soddisfatto del nuovo testo contro il burqa, molto scettico a riguardo rimane il Pd che parla di ”mera propaganda”. Secondo  Salvatore Vassallo infatti si tratta di “una legge inutile perché le donne che in Italia indossano il velo sono poche unità e non sono mai state causa di allarme sociale o di pericolo per la sicurezza”.
Anche le componenti del mondo islamico hanno reagito con indignazione alla decisione della Commissione che ha approvato il testo e attraverso l’Ucoii hanno espresso il loro dissenso “Vietare il velo è una legge ingiusta che tocca le libertà individuali”.

M.I.

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