Malmström: “I migranti bene integrati sono una risorsa, arricchiscono le nostre società dal punto di vista culturale ed economico Devono poter partecipare pienamente alle loro nuove comunità. Finora scarso successo”
Roma – 21 luglio 2011 – Stop alle discriminazioni, riconoscimento dei titoli, formazione linguistica e professionale, diritto di voto. Sono alcune delle priorità indicate dalla Commissione Europea, che ha adottato ieri un’ “Agenda per l’integrazione dei cittadini di paesi terzi” per accrescere i benefici economici, sociali e culturali delle migrazioni in Europa. L’agenda pone l’accento sulla piena partecipazione dei migranti a tutti gli aspetti della vita collettiva e sottolinea il ruolo determinante delle autorità locali.
“Per la riuscita dell’integrazione occorre che i migranti abbiano la possibilità di partecipare pienamente alle loro nuove comunità. Imparare la lingua del paese di accoglienza, poter accedere all’occupazione e all’istruzione e disporre della capacità socioeconomica di autosostentarsi sono elementi fondamentali di un’integrazione riuscita” ha detto Cecilia Malmström, Commissaria europea per gli affari interni.
Secondo Malmström, finora “l’integrazione dei migranti in Europa ha avuto scarso successo. Ognuno di noi deve fare di più: nell’interesse delle persone che arrivano qui, ma anche in considerazione del fatto che i migranti bene integrati sono una risorsa per l’UE, poiché arricchiscono le nostre società dal punto di vista culturale ed economico”.
La Commissione ritiene che assicurare ai migranti gli stessi diritti e le stesse responsabilità dei cittadini dell’UE è un elemento centrale del processo di integrazione. La discriminazione e il mancato riconoscimento dell’istruzione e dell’esperienza acquisite al di fuori dell’UE sono alcuni degli ostacoli che pongono i migranti a rischio di disoccupazione, sottoccupazione e sfruttamento.
L’integrazione deve iniziare nei luoghi in cui le persone si incontrano ogni giorno (posto di lavoro, scuola, spazi pubblici, ecc.). Le misure volte a rafforzare la partecipazione democratica potrebbero comprendere la formazione e il mentoring, l’agevolazione del voto dei migranti in occasione delle elezioni comunali, la creazione di organismi consultivi locali, regionali e nazionali o anche la promozione dell’imprenditorialità, della creatività e dell’innovazione.
Le competenze linguistiche aprono le porte a migliori opportunità di lavoro, favoriscono i contatti sociali e assicurano indipendenza ai migranti. Questo aspetto è particolarmente importante per le donne immigrate, che altrimenti possono ritrovarsi relativamente isolate. L’Agenda europea per l’integrazione sottolinea che la formazione linguistica e i programmi di accoglienza devono essere accessibili finanziariamente e geograficamente.
Il processo di integrazione richiede inoltre una stretta collaborazione tra i governi nazionali, che rimangono responsabili della definizione delle loro politiche di integrazione, e le autorità locali o regionali e gli attori non statali, che spesso sono competenti per l’attuazione concreta delle misure di integrazione. L’UE sostiene tali misure attraverso i suoi strumenti, e i prossimi finanziamenti dell’UE potrebbero riguardare in modo più specifico la promozione dell’integrazione a livello locale.