I sindacati dei camici bianchi uniti contro il ddl sicurezza: "Non siamo spie" Roma – 11 marzo 2009 – I medici fanno fronte comune contro la norma del ddl sicurezza che elimina il divieto di segnalazione dei clandestini negli ospedali. E puntualizzano: se il testo non viene cambiato saranno “obbligati” a denunciare i loro pazienti.
Dopo gli appelli e le iniziative dei mesi scorsi, arriva oggi anche il “no” dei sindacati dei camici bianchi. “L’obbligo di denunciare i clandestini che si dovessero rivolgere a noi per essere assistiti è un l’attacco alla nostra stessa dignità e deontologia professionale che si vorrebbero mortificare” si legge in un comunicato congiunto firmato dalle sigle principali del mondo della sanità.
“Non siamo spie, ma medici – ribadiscono – e con la nostra professionalità e impegno quotidiani cerchiamo di garantire a tutte le persone che a noi si rivolgono la migliore salute e la migliore sanità possibile”. Una missione da portare a termine “indipendentemente dal sesso, dal censo, dal colore della pelle e dalla lingua che parlano” i pazienti.
Il ddl sicurezza vuole abrogare il passaggio del testo unico sull’immigrazione secondo il quale “l’accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all’autorità”. In questo modo, fino a oggi, si è garantisce l’assistenza ai clandestini, che possono presentarsi nei pronto soccorso senza paura di ricevere, insieme alle cure, un decreto di espulsione.
“Obbligo di denuncia”
Secondo il ministro della Salute Maurizio Sacconi, con le nuove regole si lascerà ai medici la scelta se denunciare o no. Ma i diretti interessati contestano questa interpretazione, parlando di un vero e proprio obbligo.
In un documento diffuso oggi, i medici sottolineano che, come pubblici ufficiali, sono tenuti a denunciare i reati di cui vengono a conoscenza nell’esercizio delle loro funzioni. Inutile appellarsi a deontologia e segreto professionale, sui quali prevale la legge: chi non lo fa, rischia una sanzione penale. Dal momento che il ddl sicurezza introduce il reato di clandestinità, dovranno dunque denunciare subito i cittadini stranieri senza permesso di soggiorno che chiedono le loro cure.
Intanto il ddl sicurezza si avvia lentamente verso il voto della Camera. Ieri è iniziato l’esame nelle Commissioni Affari costituzionali e Giustizia, che la prossima settimana hanno in programma alcune audizioni. Montecitorio rimarrà sorda alla protesta dei camici bianchi?
Elvio Pasca