"Indispensabile applicare le direttive Ue sui temi dell’immigrazione"
REGGIO EMILIA – L’integrazione è l’altra faccia dell’immigrazione e dagli enti locali arrivano tanti esempi di buona immigrazione che devono essere seguiti ed imitati.
E’ il messaggio lanciato nel fine settimana alla platea del convegno ‘Donne migranti e pari opportunità’ dal vice presidente della Commissione europea Franco Frattini.
"E’ necessario – ha detto Frattini – far conoscere le buone pratiche che esistono in ambito locale e che sono scarsamente conosciute: stiamo facendo un vero e proprio ‘manuale dell’integrazione, che raccoglie centinaia di buoni esempi che raccontano casi dei vari paesi. Credo che sia meglio di una legge quadro. L’Emilia-Romagna è una delle realtà che da questo punto di vista citiamo di più".
L’Unione europea collaborerà con un fondo, proposto dallo stesso Frattini, da dedicare all’integrazione. "Ho proposto di dedicare un miliardo di euro all’integrazione – ha detto – questo fondo è stato un pochino ridotto, ma adottato. Dal 2007 c’é la possibilità di finanziare progetti sull’integrazione. Mi aspetto che l’Italia non perda l’occasione di rimanere in prima fila e che questi progetti abbiano nel ruolo della donna un centro di attenzione specifico".
Sugli interventi legislativi da fare in Italia Frattini ha tagliato corto: "Tutto si può migliorare". "Prima di ogni intervento legislativo è indispensabile applicare le direttive Ue sui temi dell’immigrazione, in particolare per quanto riguarda violenza, sfruttamento e lavoro nero" – ha sottolineato.
"Da qui al 2050 – ha detto – c’é una strategia che vede in Ue 20 milioni di nuovi posti di lavoro che non potranno essere coperti da cittadini dell’Ue. L’Italia è destinata, se l’andamento demografico non cambierà, a diventare il paese mediamente più vecchio: questo porterà l’Ue a considerare alcune mie proposte sull’ammissione di immigrati regolari, in particolare su quelli con elevata professionalità. Nel 2008 prevediamo poi una proposta di direttiva sui lavoratori stagionali, che riguarda da vicino le lavoratrici. Una delle linee guida è trovare una base di uguaglianza per l’accesso al lavoro: è uno degli aspetti più delicati".
C’é poi il tema dei ricongiungimenti familiari. "Quello che occorre – ha detto – è applicare le direttive. Bisogna sradicare il fenomeno dei matrimoni forzati, gravemente sanzionato come violazione dei diritti della donna. Manca poi uno status normativo per le donne separate, single e vedove. Infine non ci vuole tolleranza contro il lavoro nero: anche chi ha una badante o una colf al di fuori della legge deve essere considerato penalmente colpevole di sfruttamento dell’immigrazione".
(2 luglio 2007)
Stefano Camilloni