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Inail, nel 2006 in aumento gli stranieri infortunati sul lavoro: + 3,7%

116mila denunce contro le 112mila del 2005

ROMA, 1 AGO – Aumentano le morti bianche, calano gli infortuni sul lavoro ma crescono i casi che colpiscono immigrati e lavoratori atipici, nel Nord industrializzato si concentra oltre il 60% degli infortuni mentre l’Umbria è la regione con la frequenza più alta.

Sono questi i principali dati che emergono dal rapporto annuale Inail 2006. Le prime proiezioni del 2007 segnalano un calo complessivo degli incidenti nel primo quadrimestre, nell’ordine del 2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

CRESCONO INFORTUNI TRA IMMIGRATI E ATIPICI – Sono i lavoratori parasubordinati e quelli interinali ad aver fatto registrare i maggiori incrementi in termini di infortuni (+19% per entrambe le categorie). L’aumento degli extracomunitari assicurati all’Inail, che nel 2006 hanno superato i 2 milioni, si riflette anche sugli incidenti che colpiscono i lavoratori immigrati, cresciuti del 3,7% (116mila denunce contro le 112mila del 2005). La percentuale di infortuni a danno di extracomunitari sul totale dei lavoratori è stata del 12,5% contro l’11,9% del 2005.

MORTI BIANCHE, +2,2% NEL 2006 – Gli infortuni mortali sul lavoro denunciati all’Inail nel 2006 sono stati 1.302: 28 in più rispetto al 2005 con un incremento del 2,2%. Un dato che inverte un trend al ribasso osservato nel quinquennio 2002-2006 (-11,9%). La circolazione stradale ha causato più della metà dei casi, compresi quelli occorsi durante l’esercizio dell’attività lavorativa e quelli "in itinere", cioé lungo il percorso casa-lavoro. L’estrazione dei minerali resta il settore con la frequenza più elevata di incidenti mortali, seguito da trasporti e costruzioni.

INFORTUNI SUL LAVORO IN DISCESA – Complessivamente i casi di infortuni sul lavoro sono in calo. Nel 2006 sono giunte all’Inail 927.998 denunce, circa 12 mila in meno rispetto al 2005 con una flessione dell’1,3%. E questo sebbene nel corso del 2006 il numero degli occupati sia cresciuto dell’1,9%. L’agricoltura è il settore in cui si è registrato il calo più consistente (-5,2%). Nell’industria la diminuzione è stata del 2,2%, mentre nei servizi c’é stato un lieve aumento, pari allo 0,2%. In crescita gli infortuni "in itinere", passati complessivamente dai circa 89 mila casi del 2005 ai quasi 91 mila del 2006 (+1,8%).

A NORD 60% INFORTUNI – La riduzione degli infortuni ha riguardato pressoché tutte le regioni. Al Sud il calo più accentuato (-2,9%), seguito dal Centro (-1,3%) e dal Nord Ovest (-1,1%). Nel Nord industrializzato, comunque, si concentra più del 60% degli infortuni. Per quanto riguarda invece la frequenza con cui si verificano gli infortuni, in testa figura l’Umbria, dove si è rilevato un indice maggiore di quasi il 47% rispetto alla media nazionale, anche se in calo rispetto al triennio precedente. Seguono il Friuli Venezia Giulia e l’Emilia Romagna. Bene le Marche, passate dal quarto al settimo posto. Il Lazio si conferma la regione più sicura (-33% sulla media nazionale).

MALATTIE PROFESSIONALI, ANDAMENTO STABILE – L’andamento è sostanzialmente stabile. L’Inail nel 2006 ha acquisito 26.403 denunce, lo 0,5% in meno rispetto al 2005.

(1 agosto 2007)

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