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Islam. Da oggi vietato il velo integrale in Francia

Multe e corsi di educazione civica per chi indossa burqa e niqab. Anche l’Italia sulla stessa strada

Roma – 11 aprile 2011 – È entrata in vigore oggi in Francia la legge che vieta di indossare nei luoghi pubblici veli integrali come burqa e niqab. Un provvedimento voluto dal governo Sarkozy, ma approvato la scorsa estate in Parlamento  con una maggioranza schiacciante, 335 sì contro un solo no.

"Il burqa non e’ un simbolo religioso ma e’ un simbolo di oppressione. Non è benvenuto in Francia", aveva detto Sarkozy presentando la nuova legge. In realtà il provvedimento avrà un impatto pratico molto ristretto, perché si stima che appena duemila donne indossano il velo integrale in Francia, con una comunità musulmana che conta almeno quattro milioni di persone.

Per le donne che coprono il viso sono previsti fino a 150 euro di multa e/o la frequenza obbligatoria di un corso di educazione civica.  Più severe le sanzioni per chi impone a una donna il velo integrale. I colpevoli andranno incontro a un anno di reclusione e a una multa di 30mila, e la pena raddoppia se le vittime sono minorenni.

Il divieto di burqa riguarda anche le turiste musulmane e prevede eccezioni solo in caso di feste tradizionali, manifestazioni artistiche e processioni religiose. Non scatta solo nelle  strade ma molti altri luoghi come uffici pubblici, ospedali, ristoranti, centri commerciali e banche. La polizia non ha il potere di togliere il velo ma può accompagnare la donna in un commissariato per l’identificazione.

Stamattina la polizia ha fermato una ventina di donne velate che manifestavano davanti a Notre-Dame contro le nuove regole. I fermi, però, non sarebbero stata motivati dall’infrazione del divieto, ma dal “mancato rispetto dell’obbligo di annunciare la manifestazione”.

La legge entrata in vigore oggi in Francia si aggiunge a quella del 2004 che vieta di indossare segni religiosi visibili nelle scuole della Republique. Niente velo in aula, quindi, nemmeno il semplice chador e hijab, così come sono vietati la kippa, le grandi croci cristiane e il turbante dei Sikh.

Anche in Italia sono stati presentati diversi progetti di legge per vietare il velo integrale nei luoghi pubblici, ancora sotto esame in Commissione Affari costituzionali della Camera.  La scorsa estate, gli esperti del Comitato per l’Islam italiano che si riunisce al Ministero dell’interno hanno dato il via libera al divieto, sottolineando che “quello del burqa e del niqab non è un obbligo religioso che derivi dal Corano”.

Elvio Pasca

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