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La Lega Nord: “Una legge anti-moschee in Lombardia”

Il Carroccio vuole distanze minime dalle chiese e referendum tra i cittadini. “Vanno limitate, lì ci sono i terroristi”

Roma – 26 agosto 2014 – Non ci sono riusciti quando erano al governo del Paese, ci riprovano in Lombardia, dove comandano al Pirellone.

La Lega Nord vuole una legge che renda più difficile costruire moschee nella Regione. “Sarà la nostra priorità sin dai primi di settembre”, spiega il Capogruppo in consiglio regionale, Massimiliano Romeo, tirando in ballo, e non è una novità, la pubblica sicurezza.

“Stiamo vivendo un momento molto critico: i servizi segreti hanno confermato l’allarme terrorismo nel territorio italiano. Per questo motivo – spiega Romeo – è ora di dire basta alla proliferazione delle mosche. La Lega presenterà un Progetto di Legge per la modifica delle legge 12 sull’Urbanistica, affinché si introducano regole più severe, che rendano più difficile realizzare nuove moschee”.

“E’ assodato che le moschee sono luoghi di indottrinamento ideologico e di reclutamento di aspiranti combattenti per la jihad” rincara la dose il collega Fabio Rolfi. “Opereremo nell’ambito delle competenze della Regione, individuando anche distanze minime da zone sensibili, tra cui i luoghi di culto cattolici, ai quali i Comuni, anche quelli amministrati dalla Sinistra, dovranno adeguarsi con lo scopo dichiarato di limitarne la costruzione”.

Oltre alle distanze minime, nel progetto di legge la Lega riproporrà che i nuovi luoghi di culto debbano essere previsti nei piani regolatori, per evitare che cambi di destinazioni da associazioni culturali in moschee. Inoltre, dovrà esserci l’ok del consiglio comunale, subordinato però a un referendum tra i cittadini.

“Non possiamo permettere che per le scelte di taluni nobili benpensanti di Sinistra, come vorrebbero a Milano e Cantù, in nome del politicamente corretto si scavalchi il volere della cittadinanza” dice ancora Romeno, Mentre secondo Rolfi: “le moschee che ci sono, e sulle quali va incrementato il controllo, bastano e avanzano”.

I leghisti guardano a Milano, dove a settembre il Comune metterà al bando quattro aree pubbliche per la costruzioni di nuovi luoghi di culto, non solo islamici). Un passo decisivo per la costruzione di quella moschea invocata da centomila milanesi musulmani.

L’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Maiorino liquida così l’idea dei referendum invocati dalla Lega: “È una cosa incostituzionale, un ragionamento cinico e anche un po' idiota. Non si può sottoporre a referendum il diritto di culto. È contro le leggi di questo paese, perché vorrebbe dire che una maggioranza può impedire a una minoranza l'esercizio di un proprio diritto“
 

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