Forse avrà una chance, ma per decidere se abrogare il regio decreto del ’31 o no i tempi sono lunghi. Mohamed: "Chiedo solo di poter lavorare"
Milano – 11 giugno 2009 – Il marocchino aspirante tramviere forse avrà una chance di vincere la sua battaglia. Sulla questione si è riservata di decidere il giudice del lavoro Maria Gabriella Mennuni che ieri ha ascoltato le parti nell’ambito del ricorso presentato dai legali di Mohamed H. contro l’Atm, l’azienda dei trasporti milanese ‘accusata’ di "comportamento illegittimo e discriminatorio" perchè non assume cittadini extracomunitari in base a un regio decreto del 1931.
Certo la decisione non arriverà in tempi brevi. Applicare o no il regio decreto del 1931, che vieta l’assunzione nei trasporti pubblici di persone che non siano cittadini italiani o europei, resta competenza del giudice. Che probabilmente valuterà se rinviare la questione davanti alla Corte costituzionale o se stabilire che questa legge sia implicitamente abrogata e disporre, quindi, la sua rimozione dai bandi che regolano, come in questo caso, le assunzioni nell’azienda dei trasporti.
Ma quest’ultima opzione è boicottata dai legali di Atm che ribadiscono: "Non v’è chi non veda che il servizio di pubblico trasporto involga delicati aspetti di sicurezza pubblica ed è particolarmente esposto, ad esempio, al rischio attentati". Dal canto suo Mohamed insiste: ”Chiedo solo di poter lavorare”. Per ora non ha potuto nemmeno presentare domanda di lavoro all’Atm per diventare conducente della metropolitana, in quanto magrebino. In attesa di potere, nel caso, proporre con le ‘carte in regola’ la sua domanda all’azienda milanese, il giovane elettromeccanico – in Italia dal 2004 – sta lavorando in una cooperativa.
"Fino a non molto tempo fa – ricorda Pierfrancesco Maran, consigliere comunale del Pd a Milano -la direzione di Atm chiedeva l’abrogazione del regio decreto che impedisce l’assunzione di stranieri vista l’enorme difficoltà a reperire personale e l’alto turnover di quello in servizio.Oggi nega l’assunzione di un cittadino del Marocco proprio in ossequio allo stesso decreto con motivazioni vergognose e inaccettabili. Per questo abbiamo chiesto di riunire immediatamente le Commissioni competenti del Comune di Milano".
"Non ci sfugge certo – prosegue Maran – ne’ ci è mai sfuggita l’esigenza della massima sicurezza sui mezzi pubblici. Ci sembra bizzarro continuare a leggere di disoccupazione da una parte e di forti carenze di organico dall’altra. Cosa si e’ fatto finora in proposito? E cosa si intende fare – conclude – visto che è sicurezza anche avere a regime l’organico della manutenzione, soprattutto per un’azienda con un così alto tasso di incidenti?".
Di altra opinione il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato, che ritiene assurso accusare Atm di razzismo per aver rispettato una legge dello Stato. “I legali del marocchino – dice De corato – pretendono che Milano violi il regio decreto, ma gli ultimi inquietanti episodi su progetti di attentati islamici nella metropolitana inviterebbero a non modificarlo”.
a.i.