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Minniti: “Impegniamo i profughi in lavori finanziati dall’Ue”

“Bisogna evitare il vuoto dell’attesa per chi ha chiesto asilo in Italia”. “In Europa c’è un’evidente indisponibilità ad accogliere”

 

 

Roma – 9 febbraio 2017 – “L’immigrazione è”una questione cruciale nella storia del mondo e non può essere ristretta in orizzonti temporali troppo brevi. Non va né subita né inseguita, ma governata, tenendo conto dei diritti di chi fugge e del sentimento del nostro popolo”.”Considero sbagliata e fuorviante, dal punto di vista analitico, l’equazione immigrazione-terrorismo”

Lo ha detto ieri pomeriggio il ministro dell’Interno Minniti, in audizione davanti alle Commissioni riunite Affari costituzionali di Camera e Senato, presentando le linee programmatiche ed azioni del dicastero.

Minniti individua due direttrici sulle quali muoversi: chiedere che ci sia un cambiamento di approccio dell’Unione europea, ma anche attivare una forte iniziativa nazionale. “L’Italia, in questi anni, ha fatto un grandissimo sforzo e si è assunta delle forti responsabilità, riconosciute da tutti, e dobbiamo misurarci adesso con un progetto organico”, ha dichiarato il ministro. “Nel 2015 furono promesse 40mila ricollocazioni entro settembre 2017. Oggi siamo a 3200 perché c’è un’evidente indisponibilità ad accogliere i migranti”.

Particolare attenzione, infine, ai richiedenti asilo: “Bisogna evitare – dichiara Minniti – il vuoto dell’attesa. La mia proposta è quella di impegnarli in lavori finanziati dall’Unione Europea”. Il ministro vuole anche eliminare un grado di giudizio per i ricorsii contro le decisioni delle commissioni territoriali.

“Dobbiamo accogliere e integrare chi ha diritto – ha concluso – e rimpatriare chi non ha diritto e delinque. Lo dice la giurisdizione italiana”. “Proporrò che i Cie vengano cancellati e che siano sostituiti dai Centri permanenti di rimpatrio”.

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