La Guardia Costiera: "Abbiamo agito in accordo con le regole europee". I supersiti: "Hanno tentato di respingerci verso la Turchia"
Roma – 24 gennaio 2014 – La guardia costiera greca nega ogni responsabilità per la morte dei due migranti annegati nel mar Egeo lo scorso fine settimana.
Dopo l'invito di ieri dell'Unhcr a indagare sulla vicenda, il ministro della Marina mercantile greco, Miltiades Varvitsiotis, ha respinto le accuse mosse da alcuni testimoni oculari, secondo cui la guardia costiera ellenica avrebbe trainato la barca con a bordo gli immigrati verso la Turchia. Varvitsiotis, riporta l'agenzia i stampa Asca, ha sottolineato che le autorita' locali hanno agito in perfetto accordo con le regolamentazioni europee sul recupero dei migranti.
Diverso, tuttavia, il racconto di uno dei sopravvisuti, che nel naufragio ha perso la moglie e quattro figli, ancora dispersi in mare. ''Ci hanno colpito e hanno tentato di respingerci verso la Turchia. Ci e' stato permesso di salire a bordo della nave della guardia costiera solo quando si sono resi conto che non avremmo lasciato la presa e che un'imbarcazione turca si stava avvicinando'', ha detto l'uomo.