Anche Rovato alza il prezzo del certificato indispensabile per ricongiungimenti e carte di soggiorno. “Servono tecnici e verifiche”
Milano – 24 agosto 2015 – Alla faccia delle sentenze dei tribunali e degli impegni non onorati dal governo, si allunga la lista dei Comuni dove chiedere un certificato di idoneità alloggiativa è diventato un salasso.
L’ultimo ad aggiungersi è quello di Rovato, in provincia di Brescia. L’amministrazione guidata dal sindaco Tiziano Belotti e sostenuta da una maggioranza guidata dalla Lega Nord ha appena alzato da zero a 312 euro, più una marca da bollo da 16 euro, il costo del certificato.
Quel certificato che, conviene ricordarlo, agli italiani è praticamente sconosciuto. Serve invece spessissimo agli immigrati, ad esempio per chiedere un ricongiungimento familiare o la carta di soggiorno. E a Rovato, dove un residente su cinque è straniero, la nuova tariffa sarà un bel regalo per le casse del Comune.
È già successo in altri Comuni del Nord. A fare da apripista fu Bolgare, vicino Bergamo, che all’inizio del 2014 portò il costo del certificato a 500 euro. Un giudice però bocciò quella decisione come discriminatoria e ordinò al sindaco di fare marcia indietro e risarcire gli immigrati.
La supertassa è stata però introdotta anche altrove. Albino, Pontoglio, Segrate, Telgate… sono altri Comuni del nord che hanno ritoccato al rialzo le tariffe, nonostante il rischio di nuovi ricorsi e nuove condanne in tribunale.
Il caso è arrivato in Parlamento, che ha impegnato il governo a fissare un importo massimo per il rilascio del certificato di idoneità alloggiativa. L’ordine del giorno è stato approvato a gugno, ma finora palazzo Chigi non si è mosso.
Intanto, il sindaco Tiziano Belotti difende la scelta di far pagare oltre 300 euro un pezzo di carta dove c’è scritto che la casa in cui si vive è abitabile.
“Non iniziamo a tirare in ballo il razzismo – ha detto il primo cittadino ai cronisti – questo è il prezzo medio che grava sulle casse del Comune di Rovato per rilasciare il certificato. Servono tecnici e servono verifiche per valutare gli immobili siano davvero idonei a essere abitabili e non ridotti a uno straccio…”
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