Un portavoce delle Nazioni Unite: "Non puo' esserci solo una risposta nazionale, ma serve una risposta internazionale". Chaouki (Pd): "La questione va internazionalizzata". Bergamini (FI): "L'Ue ascolti"
Roma, 10 giugno 2014 – ''La questione degli immigrati nel Mediterraneo non e' un problema che l'Italia puo' affrontare da sola''.
Lo ha affermato ieri un portavoce delle Nazioni Unite parlando degli arrivi di profughi e migranti sulle coste dell'Italia.
''L'Italia sopporta un peso molto grande – ha aggiunto – ma e' solo un punto di entrata'' dal Nord dell'Africa e dal Medio Oriente. Proprio per questo motivo ''non puo' esserci solo una risposta nazionale, ma serve una risposta internazionale''.
"L'autorevole intervento dell'Onu conferma la fondatezza dell'appello lanciato dall'Italia" commenta Khalid Chaouki, deputato del Partito Democratico e coordinatore dell'Intergruppo su immigrazione e cittadinanza.
"E' fondamentale – spiega Chaouki – che la questione dell'immigrazione sia internazionalizzata e che l'emergenza non sia affrontata solo all'arrivo dei profughi sulle nostre coste ma che siano aperti campi di accoglienza nei Paesi di transito come la Libia. Questo impegno è determinante sia per tutelare i diritti umani e i diritti dei profughi ma anche per coordinare le richieste di asilo verso i Paesi europei, da farsi già nei Paesi di transito".
"L'Ue ascolti il monito dell'Onu" dichiara, in una nota Deborah Bergamini, responsabile comunicazione di Forza Italia.
"L'Italia – ribadisce la deputata – non ce la fa piu' a sostenere da sola sbarchi che aumentano di giorno in giorno e che si moltiplicheranno ancora nelle prossime settimane. Sicurezza e accoglienza non sono compito del nostro Paese ma un dovere dell'Europa''.