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Permessi lumaca: interrogazione in Senato

1,3 milioni di stranieri in attesa. Marinaro (Pd): "Maroni cosa intende fare?"

Roma – 30 settembre 2008 – Perché i rinnovi dei permessi di soggiorno sono così lenti? Cosa farà il ministero dell’Interno per tutelare i diritti di 1,3 milioni di persone che hanno in tasca solo il cedolino?

Sono le domande che pone a Roberto Maroni la senatrice Francesca Marinaro, capogruppo del Pd nella commissione per le politiche dell’Unione europea, in un’interrogazione a risposta orale depositata giovedì scorso a Palazzo Madama.

“Da notizie diffuse dagli organi di stampa – scrive Marinaro – si apprende che circa 1.300.000 cittadini di Paesi non comunitari, aventi diritto al permesso di soggiorno secondo le norme vigenti, versano in condizione di irregolarità in ragione del ritardo e dell’eccessiva lunghezza dei procedimenti amministrativi necessari al rilascio del titolo di soggiorno”. I ritardi sono tali che “il Poligrafico dello Stato si è visto più volte costretto ad emettere documenti già scaduti”

In realtà, chi attende il permesso non è in condizione irregolare, perché almeno nei rapporti con la pubblica amministrazione la ricevuta della domanda di rinnovo è equiparata ad un permesso. Inoltre, fino alla fine di gennaio, permette anche di transitare e soggiornare per turismo in tutta l’area Schengen.  “Quelli che aspettano” sanno però com’è difficile affrontare senza un permesso valido molte altre situazioni, come la stipula di un contratto di affitto o la richiesta di un finanziamento.

Nell’interrogazione si sottolinea che il Viminale è ben informato dei ritardi. Inoltre, non è stata attuata nemmeno la direttiva firmata lo scorso febbraio dal predecessore di Maroni, Giuliano Amato, per ridurre i tempi di trattazione delle pratiche: prevedeva alcune semplificazioni e un’iniezione di uomini e mezzi nelle Questure più oberate.

La senatrice del Pd chiede quindi al ministro dell’Interno quali “provvedimenti urgenti” intende assumere per assicurare ai cittadini stranieri che attendono il permesso “il pieno rispetto dei loro diritti e interessi legittimi”, magari disponendo anche  “idonee forme di indennizzo”.

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Il testo completo dell’interrogazione

Elvio Pasca

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