Premiato il gesto del giovane bangladese che ha soccorso una turista israeliana. "Ho imparato a nuotare tra le alluvioni"
Roma – 14 maggio 2015 – In giro per Roma c’è un eroe che vende rose.
Sobuj Khalifa, 33 anni, è arrivato dal Bangladesh nel 2008 e, senza un permesso di soggiorno in tasca, finora si è arrangiato. Fa il parcheggiatore abusivo, vende ombrelli nelle giornate di pioggia o fiori alle coppiette in centro. Dorme sotto un ponte e intanto manda alla famiglia in patria i pochi euro che riesce a risparmiare.
Martedì pomeriggio, davanti all’Isola Tiberina, Khalifa ha visto una donna gettarsi nel Tevere. Senza esitare, si è tuffato, l’ha raggiunta e l’ha riportata sull’argine. Lei, una turista israeliana di 55 anni, è finita in ospedale, lui, zuppo, negli uffici della Polizia, dove è saltata fuori la sua condizione di irregolare.
Non puoi, però, accompagnare un eroe alla frontiera. Così la Questura di Roma ha deciso di premiare il suo coraggio con un permesso di soggiorno per motivi umanitari. Lo ha chiamato anche il sindaco Marino: “L'ho ringraziato per il suo gesto bellissimo così eroico e umano. Mi fa davvero piacere che la sua azione sia stata 'ripagata' con il permesso”.
“Ho imparato a nuotare nel mio Paese. C’è il mare, ma anche tante alluvioni tutto l’anno. Nuoti altrimenti muori: la corrente è forte, più di quella del Tevere” ha raccontato Khalifa al Corriere della Sera. E al cronista che gli faceva notare che lui, musulmano, ha salvato un’ebrea, ha risposto serenamente: “L’avrei fatto per chiunque”.
Ora c’è chi vorrebbe per lui un ulteriore riconoscimento. “Chiederemo al Sindaco e alla Giunta il conferimento della cittadinanza onoraria a questo uomo coraggioso” annuncia Gianluca Peciola, capogruppo di Sel in Campidoglio.
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