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Primarie Pd. L’immigrazione per Bersani, Franceschini e Marino

Ecco cosa dicono nei loro programmi. Domenica al voto anche gli immigrati regolari.

Roma – 23 ottobre 2009 – Anche tutti gli immigrati regolari potranno andare alle urne, domenica 25 ottobre, per scegliere il segretario e l’assemblea nazionale del Partito democratico.

Per votare non è necessaria l’iscrizione al partito, ma ci si deve riconoscere nella sua proposta politica. Gli elettori immigrati dovranno semplicemente presentarsi ai seggi nella provincia di residenza, portando con sé il permesso di soggiorno o la ricevuta della domanda di rinnovo.

Meno immediata la procedura per chi vuole votare in una provincia diversa da quella di residenza. In  questo caso, come succede anche per tutti gli studenti e lavoratori italiani fuori sede, ci si dovrà prima registrare entro le 19 di oggi presso la sede provinciale del partito.
I tre candidati alla segreteria, Pierluigi Bersani, Dario Franceschini e Ignazio Marino hanno parlato anche di immigrazione nelle tre “mozioni” che illustrano i loro programmi. Ecco i passi più significativi:

Mozione Bersani
"Dialogo e accoglienza sono i principi che si devono seguire per l’integrazione degli immigrati. E’ una buona legge sull’immigrazione quella che produce più legalità e più inclusione, non quella che preclude agli stranieri i percorsi regolari o li lascia ai margini della società.

La stragrande maggioranza degli stranieri è in regola, vive in Italia da anni, spesso svolge un lavoro che noi non vogliamo più fare. A queste persone vanno riconosciuti i diritti civili e politici. Abbiamo bisogno degli stranieri quanto loro hanno bisogno di noi; senza dimenticare che, fino a qualche decennio fa, eravamo noi italiani ad emigrare, a milioni.

Sull’immigrazione, abbiamo bisogno di regole chiare che dicano come si fa ad entrare in Italia e a stare in regola, come si incontrano domanda e offerta di lavoro, come si può avere in tempi certi il permesso di soggiorno. I flussi di ingresso devono corrispondere al fabbisogno occupazionale e rendere sostenibile l’inclusione dei nuovi cittadini”.

Mozione Franceschini
“Nel caso degli immigrati il rispetto della legge va imposto senza discriminazioni ma senza pietismi.
Cominciando con il contrasto degli ingressi clandestini.

Con un dimensionamento più realistico dei flussi.

Con strumenti adeguati per facilitare le presenze e il lavoro regolari, ripristinando la figura dello sponsor accreditato e responsabile, garantendo permessi per ricerca di lavoro di durata ragionevole.

E rafforzando gli accordi bilaterali con i paesi di più forte immigrazione, e con un’azione congiunta dell’intera Unione europea”.

Franceschini ha inoltre dedicato all’immigrazione il “discorso ai nuovi italiani”

Mozione Marino
“Favorire l’immigrazione regolare, scoraggiare quella irregolare, contrastare lo sfruttamento dell’immigrazione.

Attribuire la cittadinanza ai ragazzi stranieri nati in Italia, agli immigrati di seconda generazione, in applicazione del jus soli, per favorire il senso di appartenenza alla loro nuova patria.

Combattere e scoraggiare la clandestinità: accordi di riammissione con i paesi d’origine, sistema premiale per chi collabora a farsi identificare, sanzioni credibili e certe, lotta a scafisti e trafficanti, contrasto al caporalato.

Destinare i Centri d’identificazione e di espulsione esclusivamente agli immigrati non identificati o che resistono all’identificazione, in attesa delle procedure utili ai fini dell’espulsione e per un periodo massimo di 35 giorni.

Proporre una politica degli ingressi comune a tutte le forze progressiste europee: accordi con i paesi d’origine (e conseguenti investimenti), programmazione dei flussi, quote d’ingresso per l’inserimento nelle attività produttive.

Promuovere politiche di accoglienza e di integrazione, che, a partire dalla scuola, diano fondamento all’idea Costituzionale di cittadinanza “senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione”.

Elvio Pasca

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