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“Affondiamo i barconi di clandestini”

La ricetta dell’europarlamentare britannico Griffin per combattere l’immigrazione irregolare: "Torneranno in Libia con i canotti di salvataggio" 

Roma – 10 luglio 2009 – Affondare i barconi di clandestini che dall’Africa cercano di raggiungere l’Italia, mettere i migranti su gommoni di salvataggio e farli tornare in Libia. È la ricetta per fronteggiare l’immigrazione clandestina del leader della formazione britannica di estrema destra British National Party, Nick Griffin, eletto quest’anno al parlamento europeo.

La brillante idea non è stata condivisa durante una festa tra amici (come si ‘limita’ a fare il nostro europarlamentare leghista Matteo Salvini), bensì esposta in una intervista alla Bbc, in cui Griffin afferma che "presto o tardi, la sola misura che fermerà l’immigrazione e impedirà a un gran numero di africani subsahariani di morire sulla strada verso l’Europa è di essere duri con chi arriva. Francamente, credo che dovremmo affondare quelle imbarcazioni". Al giornalista che, un po’ sorpreso, gli chiede se suggerisca di uccidere gli immigrati, Griffin risponde: "Ma no! Noi affondiamo le navi, loro prendono i canotti di salvataggio e se ne tornano in Libia". Ci sarebbe da chiedersi come Griffin intende affondare le imbarcazioni. A cannonate? E come mai parla delle carrette del mare come di navi di prima classe, dotate di scialuppe?

Il British National Party è una formazione di estrema destra che alle ultime europee è riuscita a mandare due parlamentari a Strasburgo, il leader Nick Griffin e Andrew Brons. Griffin in passato è stato condannato in Gran Bretagna a sei mesi per incitamento all’odio razziale, per aver definito l’Islam una religione ”viscida e perversa”. All’europarlamento il Bnp finora non è riuscito a trovare abbastanza europarlamentari di altri partiti e altri paesi per formare un gruppo. E il governo britannico prende le distanze, escludendo i due deputati xenofobi da incontri e feste, spiegando che “i funzionari governativi britannici non devono avere rapporti con europarlamentari di qualsiasi nazionalità che rappresentano punti di vista razzisti o estremisti”.

Intanto Griffin e seguaci potrebbero essere almeno un po’ rassicurati dal fatto che la crisi economica e la maggiore cooperazione con gli Stati da cui partono gli immigrati hanno ridotto il numero di clandestini nell’Unione europea del 16% nel corso del primo trimestre del 2009. I dati sono stati resi noti da Gil Arias Fernandez, vice direttore di Frontex, l’agenzia europea delle frontiere. ”Il numero di immigrati clandestini intercettati alle frontiere dell’Ue nel corso del primo trimestre 2008 è stato di 24mila, mentre un anno più tardi di 20.200.

Ma la diminuzione del numero di clandestini in Italia è ancora più significativa dall’entrata in vigore dell’accordo con la Libia che nel resto dell’Ue. È stata del 54% per quanto riguarda gli sbarchi in Sicilia, inclusi quelli sull’isola di Lampedusa, che passano dai 14.800 del periodo tra il primo gennaio e il 5 luglio 2008 ai 6.760 nel corso dello stesso periodo del 2009. Sono calati invece del 56% gli arrivi in Sardegna.

”Dal primo gennaio 2009 al 5 luglio – ha affermato Fernandez – gli arrivi illegali in Sardegna sono stati, secondo i nostri operatori, 333. L’anno scorso nello stesso periodo erano stati 776. Dal 15 maggio in poi, da quando gli accordi con la Libia sono diventati esecutivi, i nostri operatori hanno notato un ulteriore calo degli arrivi. La diminuzione in quest’ultimo mese e mezzo potrebbe aver raggiunto anche il 70% del totale. A livello umanitario – sottolinea il vice direttore di Frontex -, sono state messe a rischio meno vite umane, poichè le partenze sono diminuite. Ma la nostra agenzia non ha il potere di affermare se il diritto di richiesta d’asilo e gli altri diritti umani siano stati sempre rispettati in Libia”.

Antonia Ilinova

See also:

Griffin: Sink boats carrying illegal migrants to Europe (Foreignersinuk.co.uk)

 

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