Accedere a finanziamenti e mutui senza un permesso valido è un percorso a ostacoli. L’esperto: "I privati non sono tenuti a riconoscere la direttiva sul cedolino"
ROMA – Avete presentato la domanda di rinnovo del vostro permesso di soggiorno mesi e mesi fa, ma da allora, con vostra somma preoccupazione, non avete avuto più notizie. Per distrarvi decidete di farvi un regalo costoso, magari un computer. Un consiglio? Prima di uscire di casa controllate quanto avete in tasca o sul conto in banca: non è detto che troverete qualcuno disposto a fidarsi di voi accordandovi un finanziamento.
Spinti dalle segnalazioni di alcuni lettori facciamo un giro di telefonate tra un po’ di ipermercati sparsi per l’Italia. La domanda è: "Sono straniero con il permesso in fase di rinnovo e vorrei comprare un computer portatile. Posso prenderlo a rate con un finanziamento?".
Partiamo bene, con il Panorama di Lunghezza (Roma) dove l’addetta alle vendite ci informa che: "anche la ricevuta della domanda dovrebbe andare bene, di solito se ci sono gli altri requisiti viene accettata. Hanno fatto questa deroga perché sanno che i tempi sono molto lunghi". Nella Capitale però basta spostarsi all’Euronics dell’Anagnina per scoprire che: "il permesso deve essere ancora valido, altrimenti non si può fare il finanziamento". Ci dicono di no anche all’Auchan di Taranto: "è inutile che viene qui, la finanziaria ha messo questa regole e non possiamo fare niente", così come alla Trony di Napoli, dove, anche se le finanziarie sono due, "in entrambi i casi ci vuole il permesso valido".
Per poter comprare a rate il nostro computer dobbiamo quindi avere la fortuna di capitare in un grande magazzino dove il cedolino vale ancora qualcosa, oppure tentare la sorte dove almeno ci lasciano qualche speranza, come al Mediaworld di Bologna: "presentate la domanda di finanziamento con la ricevuta della domanda di rinnovo, poi sarà la finanziaria a valutare se accettarla o no". Potrebbe andare bene, ma di sicuro non ci porteremo a casa il computer lo stesso giorno in cui lo scegliamo (come invece possono fare gli italiani), perché dobbiamo aspettare che tutti i documenti vangano scandagliati per capire se siamo degni di fiducia oppure no.
I cittadini stranieri in Italia sono sempre più protagonisti del credito al consumo (categoria che comprende prestiti finalizzati, personali e mutui casa) se è vero che nel 2005 si sono aggiudicati quasi 6,5 miliardi di euro in finanziamenti, un valore più di sei volte superiore a quello registrato nel 2000. Ma quanti altri immigrati acquisterebbero a rate se il cedolino lo permettesse o se il loro permesso fosse rinnovato in tempi ragionevoli?
Il problema è sentito anche quando si deve acquistare una casa. Secondo uno studio della Kiron, franchising di mediazione creditizia che fa capo al gruppo Tecnocasa, nel 2005 quasi 530milioni di euro in mutui casa sono stati concessi agli immigrati, difficile però che tra loro ce ne fossero tanti con il permesso in fase di rinnovo.
"A maggio scorso avevo trovato una casa adatta alle mie esigenze, ho un lavoro e uno stipendio fisso e quindi mi sembrava tutto a posto per chiedere il mutuo, la prima banca alla quale mi sono rivolto però non me lo ha concesso perché a dicembre avevo presentato domanda per la carta di soggiorno e il documento non era ancora arrivato" racconta Annan, un cittadino ghanese che vive a Subiaco, in provincia a Roma. Dopo un po’ di ricerche, Annan ha trovato una banca disposta a dargli il mutuo, ma era troppo tardi: "La casa era già stata venduta, allora ho ricominciato a girare fino a quando non ne ho scelto un’altra".
Anche per i mutui la situazione quindi è a macchia di leopardo e a prevalere sono i casi in cui le casseforti non si aprono per gli stranieri che attendono il rinnovo. Ce lo confermano alla Kiron: "In generale il permesso di soggiorno del cittadino straniero deve essere in corso di validità al momento della richiesta del mutuo. Ci sono anche eccezioni, ma dipende dalla banca e dalle sue politiche di concessione del credito".
Ma finanziarie e banche sono libere di comportarsi cosi? "Purtroppo sì, dal momento che non sono tenute a rispettare la direttiva del ministero dell’interno che ha dato a chi attendo il rinnovo i diritti di chi ha ancora un permesso valido. Quella direttiva non è una legge, ma un’indicazione che vale solo per gli uffici pubblici, i privati possono scegliere se tenerne conto o no" dice l’avv. Mascia Salvatore, esperto legale di Stranieri in Italia.
In altre parole, la pubblica amministrazione deve agevolare i cittadini stranieri che attendono il rinnovo (anche perché i loro disagi sono imputabili alla sua inefficienza), ma finanziarie e banche decidono liberamente se riconoscere valore al cedolino. Chi concede comunque finanziamenti e mutui, non lo fa per obbedire a una legge, ma perché ha deciso di allargare la sua clientela in vista di guadagni maggiori.
Riconoscere diritti a chi ha in tasca solo il cedolino è stato giusto, ma molti disagi ci sono ancora e ci saranno fino a quando non si risolverà il problema alla radice, facendo arrivare finalmente in tempi ragionevoli il permesso di soggiorno.
(19 settembre 2007)
Elvio Pasca