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Regolarizzazione. Pittau (Caritas): “C’è rischio di corruzione”

"A volte nascono delle vere e proprie agenzie che chiedono anche 2 mila euro per ogni pratica" ROMA, 13 agosto 2009 – “Come avvenuto in ogni regolamentazione di immigrati, anche per la prossima si profila il rischio corruzione”.

Lo afferma Franco Pittau, coordinatore del dossier statistico immigrazione Caritas-Migrantes, secondo il quale, in questi casi, “i sotterfugi e gli illeciti per regolarizzare le persone ci sono sempre”.

Pittau, esperto da lungo tempo di immigrazione, spiega che gli illeciti possono essere di vario tipo. Per la regolamentazione attuale, ad esempio, un rischio puo’ riguardare l’assunzione di una bandante mentre in realta’ il lavoratore svolge un altro compito in un’altra impresa.
”Non essendo stata prevista la regolamentazione per altri settori lavorativi – dice Pittau – ci puo’ essere un datore di lavoro che avendo bisogno di un certo lavoratore immigrato chieda ad un’altra persona il piacere di assumerlo facendo finta di aver bisogno di una badante o di una collaboratrice domestica. E’ un favore che costa e che dovra’ pagare. Questa e’ corruzione”.

C’e’ poi il caso del ricongiungimento familiare. ”Non e’ facile far venire in Italia i propri cari. Ci puo’ essere un immigrato – prosegue l’esperto – che rischia pur di far venire qui un figlio. Si mette cosi’ d’accordo con un conoscente chiedendogli di presentare la domanda di assunzione, anche in questo caso di collaboratrice domestica o di badante. Ovviamente una richiesta che prevede dei soldi oltre che delle false autocertificazioni”.

“Poi c’e’ il lavoratore che vuole essere regolarizzato ma il cui datore di lavoro non ne vuole sapere: allora, illecitamente, paga la quota e tutte le spese necessarie per la procedura. Anche questo e’ un illecito. Per regolarizzare gli stranieri, a volte nascono delle vere e proprie agenzie che chiedono anche 2 mila euro per ogni pratica”.

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