Il neo segretario del Partito Democratico dopo la vittoria alle Primarie: “Noi non possiamo ricordarci di luoghi che sono frontiere soltanto quando ci sono le stragi”
Roma – 9 dicembre 2013 – Prato e Lampedusa, come Taranto, Olbia o la Terra dei Fuochi. Le tragedie dell’immigrazione sono tragedie italiane che si consumano nelle periferie del Paese e che troppo facilmente vengono dimenticate.
Le ha ricordate ieri sera il neo segretario del Partito Democratico Matteo Renzi, nel discorso dopo la vittoria alle Primarie.
“0ggi – ha detto – c’era il sole praticamente in tutta Italia, però faceva freddo. Faceva freddo a Prato vicino a quei capannoni dove i diritti del lavoro e del lavoratore non hanno un passaporto. Non è che se muoiono sette cinesi possiamo fare finta di niente perché non li conosciamo, perché non sappiamo dare loro un nome.
“Faceva freddo a Olbia dove il patto di stabilità tiene nelle casse del Comune 50 milioni di euro, quando la legge di stabilità ha dato soltanto 30 milioni di euro per la prevenzione e la difesa del suolo nel 2014. Faceva freddo nella Terra dei Fuochi dove da vent’anni la politica italiana mostra il suo volto peggiore”.
“Faceva freddo a Taranto, dove la scommessa dell’Ilva non è solo economica e industriale, ma è una scommessa di civiltà e di rispetto per la vita di quei lavoratori e per le possibilità occupazionali di quel territorio”.
“Faceva freddo – ha concluso – in certe periferie abbandonate delle nostre città e faceva freddo nel cuore dell’Italia, che è Lampedusa. Perchè noi non possiamo ricordarsi di alcuni luoghi che sono alcune frontiere soltanto quando ci sono le stragi e quando ci sono i momenti di massima visibilità far finta che non esistano”.