L’addetto stampa del movimento e l’intervista sull’”odore” dei romeni. “Recitavo una parte, vittima della macchina del fango”
Roma – 17 febbraio 2014 – Macchè razzista, era tutta una recita. E lui è una vittima innocente dei nemici del Movimento 5 Stelle.
Con qualche giorno di ritardo rispetto a quando è scoppiato il caso, è arrivata ieri, con un post sul blog di Beppe Grillo, l’autodifesa (o, come scrive lui, “la verità”) di Rocco Casalino. L’addetto stampa del Movimento 5 Stelle era finito nella bufera per lo spezzone di una vecchia intervista alle Iene ripescata dal Tg3, nel quale discettava sull’odore agrodolce delle pelle dei romeni e sull’inciviltà degli immigrati.
“13 anni fa – racconta ora Casalino – frequentavo il "Centro Teatro Attivo" di Milano. In un corso di recitazione si sviluppò lo studio dei personaggi e a me fu affidata l'interpretazione di un personaggio snob, classista, xenofobo e omofobo. Per questa interpretazione, dovevo usare un linguaggio paradossale ed estremista”.
“Per sbeffeggiare l'ipocrisia di molti personaggi pubblici –spiega – interpretai questo ruolo politicamente scorretto in una intervista alle "Iene", utilizzando lo studio fatto nel corso di recitazione. Quindi riprendo dei luoghi comuni sul presunto odore della pelle di persone indigenti e di rumeni. Cosa ancora più grottesca e assurda visto che all' intervista era presente la mia compagna e convivente di allora, originaria di un Paese dell'Est Europa”.
L’addetto stampa del M5S ricorda di essersi spiegato già allora, “in un'intervista rilasciata a Maurizio Costanzo, con miei amici e parenti presenti a testimoniare la mia assoluta lontananza da idee razziste, classiste o xenofobe e mettendo quindi nel giusto contesto di recitazione le parole assurde e paradossali di quella intervista. Le posizioni razziste e xenofobe sono quanto di più lontano dalla mia persona”.
E ora chiede: “Che senso ha per il TG3 pagare i diritti Mediaset per estrapolare 30 secondi di una mia intervista di 13 anni fa? Che vantaggi ne hanno tratto? Dopo la lettera in cui esprimevo la mia opinione sulla scorrettezza del comportamento di Daria Bignardi nei confronti di Alessandro Di Battista, ero consapevole che una certa parte politica avrebbe subito utilizzato la macchina del fango. Forse la risposta alle mie domande è che l'obiettivo è cercare di infangare me, per colpire indirettamente il M5S?"