Il presidente della Camera sul richiamo del Capo dello Stato. L’Avvenire: “Ripensare subito la legge” Roma – 16 luglio 2009 – Il presidente della Camera Gianfranco Fini condivide le perplessità sulla nuova legge sulla sicurezza espresse dal Presidente della Repubblica, che ieri in una lettera al governo ha sottolineato le criticità del reato di immigrazione clandestina.
Quella lettera, ha spiegato oggi Fini nella riunione dei capigruppo alla Camera, è "politicamente incisiva". Nella riunione Pd, Udc e Italia dei valori hanno chiesto al governo di riferire in aula sull’argomento.
Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito ha spiegato che il governo valuterà la richiesta, sottolineando però che la nota della presidenza del Consiglio di ieri esprimeva già in maniera chiara la posizione del governo. “Le considerazioni del Capo dello Stato – recitava la nota – saranno valutate attentamente e che si terrà conto delle notazioni e dei suggerimenti espressi dal Presidente Napolitano già a partire dalla prima applicazione della legge”.
Intanto anche l’Avvenire, giornale dei vescovi italiani, chiede oggi di ”ripensare subito la legge” sulla sicurezza, considerando che ”i clandestini sono persone”.
Un editoriale del quotidiano cattolico invita a ”evitare degenerazioni di cui si e’ avuto qualche tristo esempio nel volontariato per la sicurezza”. ”Coniugare la lotta alla criminalità che gestisce l’immigrazione clandestina al riconoscimento della diversa condizione di chi lavora e vive onestamente, seppur in stato di irregolarità, si può e si deve fare” aggiunge l’Avvenire.