Programmato il 46% di assunzioni in meno rispetto al 2009. I dati del rapporto Roma – 21 agosto 2009 – Con la crisi economica, diminuiscono le assunzioni di lavoratori immigrati non stagionali previste dalle imprese industriali, dei servizi e dell’agricoltura. Cresce però la richiesta di personale con esperienza specifica.
Lo dicono i dati raccolti da Unioncamere su un campione di circa 100mila imprese.
Nel 2009 le assunzioni programmate dalle imprese (quindi le famiglie sono escluse) saranno al massimo 92.500, poco più del 17% del totale, con un calo del 46% rispetto alle 172mila quelle previste nel 2008. UN flessione maggiore rispetto a quella registrata sulla totalità delle assunzione (italiani e stranieri) previste dalle imprese: erano 1079480 nel 2008, sono 297880 nel 2009, quindi il calo è del 27%.
Secondo Unioncamere, i lavoratori stranieri presenti in Italia hanno raggiunto una massa sufficiente a creare un vero e proprio ”mercato interno” di questi lavoratori, con i tipici processi di ogni mercato (dalla mobilità interaziendale a quella in entrata e uscita) e una maggiore sensibilità alla congiuntura economica.
In secondo luogo le nuove assunzioni, andando ad aggiungersi allo stock preesistente, devono fare i conti con una ”soglia critica” nella capacità di ulteriore assorbimento di lavoratori immigrati rispetto alla componente italiana. Infine, la crescente integrazione e il crescente grado di regolarizzazione avrebbe ridotto anche la ”convenienza economica” alla loro assunzione a confronto con un lavoratore italiano.
Nel 2009 la componente della domanda di lavoratori immigrati non stagionali per le professioni di livello più alto (professioni specialistiche, tecnici e impiegati) è in crescita di 3,1 punti percentuali rispetto al 2008 (dal 12,1 al 15,2%). Poiché la quota per gli italiani rimane praticamente stabile, il divario tra i due gruppi di lavoratori tende a ridursi.
Unioncamere pubblica anche una classifica delle dieci figure professionali più richieste dalle imprese tra gli immigrati non stagionali. A guidarla sono gli addetti alle pulizie (14410 assunzioni previste), seguono le professioni qualificate nei servizi sanitari (5890), quindi commessi (5020), camerieri (4870) e muratori (4430).
"In questa fase di difficoltà – commenta il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello – è comprensibile la cautela delle aziende che, riducendo la domanda di lavoro in generale, riducono anche quella di immigrati che ormai hanno raggiunto una ‘massa critica’ sul mercato del lavoro. Le imprese che si rivolgono a questi lavoratori lo fanno anche perchè non trovano italiani disponibili a svolgere certi lavori, ma la selezione di personale immigrato si inserisce sempre più nel quadro di una strategia competitiva, e quindi si cercano ‘i migliori’".
Il comunicato e i dati di Unioncamere