"Molti stati membri non si prendono le loro responsabilità". "L’ integrazione? Diritti e doveri" Roma – 22 ottobre 2010 – "Per troppo tempo l’argomento dell’immigrazione clandestina è stato ignorato da alcuni Stati membri, mentre e’ un problema che tocca tutti, non solo i Paesi comunitari del Mediterraneo".
Così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in una intervista al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung. “Nei Trattati – dice il premier – e’ stabilito che la gestione delle frontiere e le questioni inerenti al diritto di asilo e all’immigrazione sono materie di interesse comune per le quali siamo chiamati a prenderci la responsabilità a livello comunitario in base a criteri condivisi".
"Il problema dell’immigrazione legale e’ particolarmente intenso in Germania e Francia mentre da noi, il numero di stranieri e’ inferiore: 3,5 milioni di immigrati legali" aggiunge Berlusconi. "L’Italia -assicura il presidente del Consiglio- conduce una politica mirata a contrastare l’immigrazione clandestina. Ho allacciato contatti con tutti gli Stati mediterranei del Nord Africa e abbiamo stipulato accordi per un controllo maggiore delle frontiere".
Per il Cavaliere "l’integrazione e’ un argomento importante. I diritti degli immigrati non sono assoluti, devono comportare anche dei doveri. E’ una questione centrale della politica liberale di integrazione. Non basta tutelare la libera circolazione".
"Qualsiasi Stato europeo -spiega- ha anche il diritto e il dovere di esigere dalle persone che liberamente attraversano i suoi confini il rispetto delle leggi. Ciascuno deve rispettare le regole del luogo nel quale si trasferisce e deve procacciarsi onestamente i mezzi per vivere".
È l’immigrazione il motivo principale per il rafforzamento del populismo in Europa?, chiede Frankfurter Allgemeine Zeitung. "Nel Nord Europa, senz’altro, meno da noi", risponde Berlusconi.