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È “Boishakhi Mela”, il Capodanno del Bengala 1415

Dal 20 aprile al 1 maggio a Roma festeggiano bangladesi, indiani, pakistani, srilankesi, nepalesi

Roma – 18 aprile 2008 – Dal 20 aprile al 1 Maggio la Capitale festeggia il Capodanno del Bengala. Una festa etnica del subcontinente indiano celebrata nel primo giorno del mese boishak che cade ogni 14 Aprile. Per l’occasione, bangladesi, indiani, pakistani, srilankesi, nepalesi raggiungeranno da tutta Italia parenti e amici a Roma per unirsi ai festeggiamenti. Si prevede la partecipazione di circa ventimila persone tra immigrati e cittadini romani che si incontreranno per celebrare la festa al Parco Centocelle in via Casilina 706.

Il Capodanno del Bengala segna per le popolazioni sud-asiatiche il nuovo “borsho”, il nuovo anno di un calendario antico. Per le popolazioni rurali dell’area, la ricorrenza coincide con la stagione della raccolta del riso, a cui i contadini danno il benvenuto con feste popolari e fiere del raccolto. Le cerimonie tradizionali del Capodanno sono in effetti occasioni di socializzazione e di commercio e fanno parte di un patrimonio della cultura contadina, mantenuta viva dalle comunità immigrate.

L’organizzazione delle celebrazioni capitoline è il frutto della collaborazione di diverse associazioni e comunità di stranieri. Uniti dalla comune festività si sono impegnati per realizzare l’evento del ‘Boishakhi Mela’ che diventa così un’importante occasione d’integrazione interetnica delle culture asiatiche.

“Il Capodanno del Bengala – spiegano dall’associazione ‘Dhuumcatu’ – è importante per il mantenimento della nostra cultura d’origine fuori dall’ambiente naturale, problematica che coinvolge soprattutto le seconde generazioni di immigrati. Inoltre – sottolineano – il Boishakhi Mela è fondamentale per acquisire visibilità sociale raccontando alla società italiana la nostra storia, mostrando i diversi simboli di appartenenza culturale, lo stile musicale, artistico e vestiario, i prodotti di artigianato locale e le pietanze tradizionali. È un’occasione per favorire la conoscenza dell’altro, processo necessario per avviare una convivenza pacifica nel rispetto delle diversità”.

L’iniziativa, lontana dal voler restare chiusa e accessibile alle comunità strettamente interessate, si propone insomma di favorire l’incontro e l’integrazione di diversi universi culturali che quotidianamente a Roma tendono a restare separati. L’invito è perciò rivolto a tutti e l’ingresso è gratuito.

All’inaugurazione, domenica prossima alle 20, ci saranno l’ambasciatore del Bangladesh e altri rappresentanti delle istituzioni nazionali e dell’amministrazione locale. Alle 21 inizieranno gli spettacoli di danza tradizionale bengalese e cinese, a cura dell’associazione Dhuumcatu e Zhong Hua. Mentre a partire dalle 22, a intrattenere gli ospiti sarà uno spettacolo di musica tradizionale. Fino al 1 maggio, dalle 10 alle 23, al Parco di Centocelle ci saranno stand di artigianato, bigiotteria indiana, tessuti, degustazione della cucina sud asiatica, mentre note e danze allieteranno tutte le serate dalle 20 in poi.

Il 1 maggio, alle 18, sarà anche dato spazio al dibattito sul tema: “Immigrati: quali politiche dopo il 13 Aprile? Soluzioni e prospettive possibili”. Si tratta di un incontro per discutere dell’argomento anche con rappresentanti del Comune di Roma. Per maggiori informazioni: Dhuumcatu, via Bixio 12, Roma; tel. 0644361830.

A.I.

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