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Boldrini: “Europa ha scaricato la crisi sull’ Italia e sulla Grecia”

“Si è scelto di agire in maniera individuale e di subire ciò che succedeva anzichè prevederlo. Normale che profughi non si fermino a Stati confinanti”

 

Roma – 15 settembre 2016 – È stata l’Europa nel suo insieme a creare la crisi dei profughi, nel momento in cui  “ha scaricato la gestione del flusso” su “Grecia, Italia e una parte del Nord Europa”.  Si è scelto infatti “di agire in maniera individuale e non collettiva”.

 Lo ha detto la presidente della Camera Laura Boldrini intervenendo a Strasburgo alla Conferenza dei presidenti dei Parlamenti dei paesi aderenti al Consiglio d’Europa. 

“Abbiamo subito gli accadimenti anziché prevederli. Anche se, con milioni di rifugiati fuori dai propri Paesi, non è difficile immaginare che, al tempo della globalizzazione, qualcuno di essi voglia andare piu’ lontano e non fermarsi negli Stati confinanti”.

Boldrini ha spiegato che “l’arrivo di poco piu’ di un milione di persone in un continente di 820 milioni di abitanti” non dovrebbe essere considerata una crisi che invece diventa tale, ha sottolineato, “se, invece di agire in maniera coordinata, ognuno agisce per sé, magari innalzando muri e barriere. E allora questa crisi diventa piu’ di una crisi dei rifugiati e diventa una crisi dei nostri valori fondativi”.

L’arrivo di migranti poi “diventa una crisi se si ritiene che la solidarieta’ sia a senso unico, se vogliamo ricevere assistenza nei periodi difficili, ma non vogliamo contribuire ad aiutare gli altri membri della famiglia europea quando ne hanno bisogno”. L’arrivo di un milione di richiedenti asilo e migranti “costituisce una crisi, infine – sono state ancora le parole di Boldrini – se, a causa della mancanza di standard comuni di accoglienza in tutta Europa, le persone in fuga da guerre e persecuzioni cercano di raggiungere i Paesi dove beneficiano di servizi migliori e, dunque, le possibilita’ d’integrazione sono maggiori. Ma credo che ognuno di noi lo farebbe: in fuga da un bombardamento, o dai tagliagole dell’ISIS, anche noi andremmo dove si sta meglio”

Secondo la presidente della Camera, in questa crisi migratoria “i Parlamenti a volte sono stati poco propositivi e non hanno ascoltato abbastanza gli esperti, la società civile e le loro proposte. Non sempre hanno cercato di trasporre le raccomandazioni delle organizzazioni internazionali, comprese le varie articolazioni del Consiglio d’Europa, nella normativa o nelle politiche interne”. 

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